La rettocolite ulcerosa, o colite ulcerosa, è una malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce il rivestimento interno dell’intestino crasso, in particolare il retto e, in alcuni casi, può estendersi per tutto o per una parte del colon.
Come si manifesta?
La rettocolite ulcerosa si manifesta con una serie di sintomi che possono variare da persona a persona e in base alla gravità della malattia.
I sintomi principali includono:
- – Diarrea: La diarrea è il sintomo più comune della rettocolite ulcerosa. Può essere acquosa, sanguinolenta e contenere muco. Nelle fasi più attive della malattia, le scariche possono essere frequenti (anche più di 10 al giorno) e urgenti, con scarsa possibilità di controllo.
- – Dolori addominali, crampi e tenesmo: Il dolore addominale, spesso crampiforme, è un altro sintomo comune. Può essere localizzato nella parte inferiore destra o sinistra dell’addome o diffondersi all’intero addome. Il tenesmo è la sensazione di bisogno urgente di defecare, anche se l’intestino è vuoto.
- – Urgenza di defecare: La rettocolite ulcerosa può causare un’urgente necessità di defecare, anche con scariche minime. Questo può portare a incontinenza fecale, soprattutto nelle fasi più attive della malattia.
- – Feci liquide e frequenti, anche di notte: Le feci possono essere liquide, acquose e contenere muco o sangue. La frequenza delle scariche può aumentare durante la notte, disturbando il sonno.
- – Perdita di sangue e muco nelle feci: La presenza di sangue nelle feci è un sintomo comune della rettocolite ulcerosa. Il sangue può essere visibile ad occhio nudo o rilevato solo attraverso esami del sangue. Il muco è un altro elemento frequente nelle feci dei pazienti con rettocolite ulcerosa.
- – Febbre: La febbre può essere presente nelle fasi più attive della malattia, soprattutto se è presente un’infezione intestinale.
- – Perdita di peso e affaticamento: La diarrea e l’infiammazione cronica possono portare a perdita di peso e affaticamento.
Quali sono le cause?
Le cause precise della rettocolite ulcerosa (RU) non sono ancora completamente note.
Tuttavia, la ricerca suggerisce che la malattia sia causata da una combinazione di fattori genetici, immunologici e ambientali:
- – Fattori genetici: La predisposizione alla rettocolite ulcerosa è ereditaria. Se uno o entrambi i genitori hanno la malattia, il rischio di svilupparla aumenta.
- – Fattori immunologici: Si pensa che il sistema immunitario dei pazienti con rettocolite ulcerosa reagisca in modo anomalo a batteri intestinali normali, causando un’infiammazione cronica del rivestimento del colon.
- – Fattori ambientali: Alcuni fattori ambientali, come fumo di sigaretta, stress, infezioni intestinali e uso di alcuni farmaci, possono aumentare il rischio di sviluppare la rettocolite ulcerosa o scatenare una recidiva nei pazienti già affetti.
Ecco una spiegazione più dettagliata di come questi fattori possono contribuire allo sviluppo della rettocolite ulcerosa:
- – Fattori genetici: Sono stati identificati diversi geni associati alla rettocolite ulcerosa. Questi geni aumentano la suscettibilità di un individuo alla malattia, ma non ne sono la causa diretta.
- – Fattori immunologici: Nei pazienti con rettocolite ulcerosa, il sistema immunitario attacca le cellule sane del rivestimento del colon, scambiandole per cellule nocive. Questo attacco provoca un’infiammazione cronica che porta ai sintomi della malattia.
- – Fattori ambientali: Il fumo di sigaretta è uno dei fattori ambientali più noti che aumentano il rischio di sviluppare la rettocolite ulcerosa. Altri fattori includono lo stress, le infezioni intestinali e l’uso di alcuni farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS).
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di rettocolite ulcerosa (RU) richiede un approccio multidisciplinare che combina la valutazione dei sintomi, l’esame fisico, esami di laboratorio e procedure diagnostiche specifiche. Ecco una descrizione dettagliata di ogni fase:
1. Anamnesi e Visita Medica:
- – Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sulla tua storia clinica, incluse:
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- Sintomi attuali (diarrea, dolore addominale, sangue nelle feci, urgenza di defecare) e la loro durata.
- Precedenti episodi di diarrea o altri problemi intestinali.
- Storia familiare di malattie infiammatorie intestinali (MUIS), come rettocolite ulcerosa o morbo di Crohn.
- Assunzione di farmaci, in particolare anti-infiammatori non steroidei (FANS) o antibiotici.
- Fattori di rischio, come fumo di sigaretta o stress.
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- – Il medico effettuerà un esame fisico, che include:
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- Misurazione della pressione arteriosa, temperatura e frequenza cardiaca.
- Palpazione dell’addome per verificare la presenza di dolori, gonfiore o massa.
- Esame ano-rettale per controllare eventuali emorroidi o ragadi anali.
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2. Esami del Sangue:
- – Gli esami del sangue possono essere utilizzati per:
- – Valutare la presenza di anemia, causata da sanguinamento rettale cronico, attraverso:
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- Emoglobina (Hb) e ematocrito (Hct).
- Ferro sierico e ferritina.
- Vitamina B12 e folati.
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- – Controllare i livelli di elettroliti, che possono essere alterati da diarrea e disidratazione, come:
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- Sodio (Na+) e potassio (K+).
- Cloro (Cl-) e bicarbonati (HCO3-).
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- – Verificare la presenza di infiammazione, attraverso:
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- Proteina C reattiva (PCR).
- Velocità di sedimentazione eritrocitaria (VES).
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- – Escludere altre cause di sintomi simili, come:
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- Infezioni (es: anticorpi contro virus o batteri).
- Malattie infiammatorie sistemiche (es: anticorpi anti-nucleo).
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- – Valutare la presenza di anemia, causata da sanguinamento rettale cronico, attraverso:
3. Esami delle Feci:
- – L’analisi delle feci può essere utilizzata per:
- – Ricercare la presenza di sangue, che può essere non visibile ad occhio nudo, attraverso:
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- Test chimici (es: guaiac) o immunoenzimatici (es: ELISA).
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- – Escludere la presenza di batteri o parassiti che possono causare diarrea, attraverso:
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- Esame microscopico diretto.
- Colture batteriche.
- Ricerca di parassiti e uova.
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- – Ricercare la presenza di sangue, che può essere non visibile ad occhio nudo, attraverso:
4. Esami Endoscopici:
- – La colonscopia con biopsia è l’esame più importante per la diagnosi di rettocolite ulcerosa.
- – Permette al medico di visualizzare direttamente l’interno del colon e del retto mediante un endoscopio, un sottile strumento flessibile con una telecamera.
- – Durante la colonscopia, possono essere prelevati piccoli campioni di tessuto (biopsie) per un’analisi più approfondita.
- – L’esame istologico delle biopsie può confermare la presenza di:
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- Infiammazione della mucosa intestinale.
- Ulcerazioni tipiche della rettocolite ulcerosa.
- Distribuzione della malattia (es: solo retto, colon sinistro, pancolite).
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- – La colonscopia permette inoltre di:
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- Escludere altre patologie del colon, come tumori o polipi.
- Identificare eventuali complicanze, come stenosi (restringimento) o fistole (comunicazioni anomale tra tratti intestinali).
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5. Altri Esami:
- – A seconda dei casi, possono essere necessari ulteriori esami per valutare la gravità della malattia e per escludere altre patologie. Questi esami possono includere:
- – Tac dell’addome: Può essere utile per:
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- Valutare l’estensione dell’infiammazione.
- Identificare eventuali complicanze, come stenosi del colon o fistole.
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- – Tac dell’addome: Può essere utile per:
Quali sono le terapie?
La rettocolite ulcerosa (RU) è una malattia infiammatoria cronica intestinale che, sebbene non abbia una cura definitiva, può essere gestita efficacemente con diverse terapie. L’obiettivo del trattamento è quello di:
- – Riduzione dell’infiammazione: Alleviare i sintomi dolorosi e prevenire danni al colon.
- – Induzione e mantenimento della remissione: Periodi senza sintomi o con sintomi minimi.
- – Prevenzione delle recidive: Evitare il ritorno dei sintomi dopo un periodo di remissione.
- – Protezione dalle complicanze: Ridurre il rischio di gravi complicazioni come cancro del colon, stenosi o megacolon tossico.
Il piano di trattamento per la RU è individualizzato per ogni paziente, basandosi su:
- – Gravità della malattia: Lieve, moderata o grave.
- – Estensione della malattia: Retto, colon sinistro o pancolite (tutto il colon).
- – Risposta ai trattamenti precedenti: Farmaci che hanno funzionato o meno in passato.
- – Presenza di comorbidità: Altre condizioni mediche coesistenti.
- – Preferenze del paziente: Desiderio di farmaci orali o endovenosi, terapie biologiche o interventi chirurgici.
Le principali categorie di terapie per la RU includono:
1. Farmaci:
- – Aminosalicilati: Riducono l’infiammazione nel colon. Sono disponibili in formulazioni orali (5-ASA) e topiche (5-ASA mesalazina).
- – Corticosteroidi: Potenti antinfiammatori, utilizzati a breve termine per controllare le riacutizzazioni severe.
- – Immunosoppressori: Riducono l’attività del sistema immunitario, utili in casi moderati o gravi che non rispondono ad altri farmaci.
- – Farmaci biologici: Bloccano specifiche proteine del sistema immunitario che contribuiscono all’infiammazione. Sono somministrati per via endovenosa o sottocutanea.
- – Farmaci antidiarroici: Riducono la frequenza e la gravità della diarrea.
- – Antibiotici: Trattano le infezioni intestinali che possono peggiorare i sintomi della RU.
2. Terapia Nutrizionale:
- – Nutrizione enterale o parenterale: Fornisce nutrienti al corpo per via orale, nasale o endovenosa, se l’assorbimento intestinale è compromesso.
- – Dieta modificata: Può aiutare a ridurre i sintomi in alcuni pazienti. Esistono diverse diete specifiche per la RU, come la dieta BRAT o la dieta SCD.
3. Intervento Chirurgico:
- – Resezione del colon: Rimozione della parte malata del colon, considerata in caso di fallimento medico o complicanze gravi come stenosi, perforazione o cancro del colon.