La pielonefrite è un’infiammazione dei reni, causata generalmente da un’infezione batterica che risale dalle vie urinarie inferiori (uretra e vescica) ai reni attraverso gli ureteri.
Può colpire persone di tutte le età, ma è più frequente nelle donne e nei bambini. Esistono due forme principali di pielonefrite:
- – Acuta: Si manifesta improvvisamente con sintomi intensi.
- – Cronica: Si sviluppa nel tempo e può causare danni renali permanenti.
Come si manifesta?
La manifestazione della pielonefrite varia a seconda della gravità dell’infezione e se si tratta di forma acuta o cronica.
Forma acuta:
- – Sintomo predominante: Dolore al fianco o alla schiena: Unico o bilaterale, intenso e pulsante, spesso descritto come una fitta o un bruciore. Il dolore può irradiarsi all’inguine, all’interno della coscia o ai genitali.
- – Febbre alta: Spesso con brividi e tremori, in alcuni casi può superare i 39°C.
- – Disturbi urinari:
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- Minzione frequente e urgente: Bisogno di urinare spesso, anche in piccole quantità, con possibile sensazione di incompletezza dopo la minzione.
- Bruciore o dolore durante la minzione: Può manifestarsi come una sensazione di fastidio o bruciore intenso durante la minzione.
- Urina torbida o con sangue: L’urina può assumere un aspetto opaco o contenere tracce di sangue visibili ad occhio nudo.
- Nausea e vomito: Possono presentarsi anche perdita di appetito, stanchezza generale e malessere.
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- – Sintomi simil-influenzali: Mal di testa, dolori muscolari, confusione (nei casi più gravi).
Forma cronica:
- – Sintomi simili alla forma acuta, ma meno intensi e più ricorrenti: Il dolore ai fianchi, la febbre e i disturbi urinari possono presentarsi in modo intermittente o persistere a bassa intensità per lunghi periodi.
- – Febbre intermittente: Picchi di febbre occasionali, spesso associati ad altri sintomi.
- – Stanchezza cronica: Affaticamento persistente e mancanza di energia.
- – Malessere generale: Sensazione di malessere diffuso e calo della qualità della vita.
- – Perdita di peso: In alcuni casi, può verificarsi una riduzione involontaria del peso corporeo.
- – Ipertensione arteriosa: Aumento della pressione sanguigna, che può essere un segno di danno renale.
- – Ematuria microscopica: Tracce di sangue nelle urine non visibili ad occhio nudo, rilevabili solo con esami specifici.
Quali sono le cause?
La pielonefrite viene generalmente causata da un’infezione batterica che risale dalle vie urinarie inferiori (uretra e vescica) ai reni attraverso gli ureteri. I batteri responsabili sono solitamente quelli presenti nell’intestino, in particolare l’Escherichia coli (E. coli).
Fattori che favoriscono la risalita dei batteri:
- – Ostruzione delle vie urinarie: Calcoli renali, stenosi degli ureteri, ipertrofia prostatica
- – Reflusso vescicoureterale: Ritorno dell’urina dalla vescica verso i reni
- – Diabete mellito: Favorisce la proliferazione batterica
- – Sistema immunitario indebolito: Alcune malattie o farmaci possono indebolire le difese immunitarie
- – Sondaggio vescicale: Aumenta il rischio di infezioni urinarie
- Gravidanza: Modifiche anatomiche e fisiologiche favoriscono la risalita dei batteri
Oltre alle cause sopracitate, alcuni fattori di rischio aumentano la probabilità di sviluppare pielonefrite:
- – Sesso femminile: Le donne hanno uretra più corta e vicina all’ano, facilitando la risalita dei batteri
- – Bambini piccoli: Il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo
- – Diabete mellito: Controllo glicemico non ottimale aumenta la proliferazione batterica
- – Malattie renali: Riducono la capacità dei reni di combattere le infezioni
- – Immunodepressione: Sistema immunitario indebolito da malattie o farmaci
- – Storia di pielonefrite: Avere avuto un episodio precedente aumenta il rischio di recidive
Riassumendo, le cause principali della pielonefrite sono:
- – Infezione batterica ascendente (da vie urinarie inferiori ai reni)
- – Fattori che favoriscono la risalita dei batteri (ostruzioni, reflusso, diabete)
- – Sistema immunitario indebolito
- – Alcuni fattori di rischio (sesso, età, condizioni mediche)
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di pielonefrite si basa su un approccio medico completo che include:
1. Anamnesi e valutazione clinica:
- – Il medico raccoglierà informazioni complete sulla tua storia clinica, includendo:
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- Eventuali infezioni urinarie precedenti
- Malattie croniche (diabete, ipertensione)
- Assunzione di farmaci
- Interventi chirurgici alle vie urinarie
- Gravidanza (se sei una donna)
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- – Valuterà i tuoi sintomi attuali:
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- Dolore ai fianchi o alla schiena
- Febbre
- Disturbi urinari (minzione frequente, bruciore, sangue nelle urine)
- Nausea e vomito
- Sintomi simil-influenzali (mal di testa, dolori muscolari)
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- – Effettuerà un esame fisico per:
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- Controllare la temperatura corporea
- Valutare la pressione sanguigna
- Palpare i reni alla ricerca di dolore o sensibilità
- Esaminare l’addome per individuare eventuali masse o gonfiore
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2. Esami delle urine:
- – Esame urine completo: Per valutare la presenza di cellule bianche del sangue, nitriti, sangue, proteine e altri parametri che possono indicare un’infezione.
- – Urinocoltura: Un campione di urina viene coltivato in laboratorio per identificare il batterio responsabile dell’infezione e la sua sensibilità agli antibiotici.
3. Esami del sangue:
- – Emogasanalisi: Per valutare la funzionalità renale e la presenza di eventuali squilibri elettrolitici.
- – Esame emocromico completo: Per controllare la presenza di globuli bianchi elevati (leucocitosi), che possono indicare un’infezione.
- – Altri esami: A seconda del caso, possono essere richiesti esami specifici per valutare la funzionalità epatica, la glicemia o la presenza di eventuali marker di infiammazione.
4. Esami strumentali:
- – Ecografia renale: Un esame non invasivo che utilizza ultrasuoni per visualizzare i reni, le vie urinarie e alla ricerca di eventuali anomalie, come calcoli renali o ostruzioni.
- – TAC addominale: Una tomografia computerizzata che fornisce immagini più dettagliate dei reni, delle vie urinarie e di altri organi addominali, utile in caso di sospette complicazioni o per identificare la causa di un’ostruzione.
Quali sono le terapie?
Le terapie per la pielonefrite variano a seconda della gravità dell’infezione, della causa sottostante e delle caratteristiche del paziente.
Obiettivi generali del trattamento:
- Ridurre il dolore e migliorare la funzionalità del rene.
- Eliminare l’infezione batterica.
- Prevenire la recidiva dell’infezione.
- Correggere o stabilizzare eventuali anomalie delle vie urinarie.
- Prevenire le complicanze (insufficienza renale, sepsi).
- Migliorare la qualità della vita del paziente.
Le principali categorie di trattamento includono:
1. Terapie conservative:
- – Riposo: Evitare o ridurre le attività che causano dolore.
- – Idratazione: Bere molti liquidi (acqua, succhi di frutta) per favorire la diuresi e l’eliminazione dei batteri.
- – Ghiaccio: Applicare impacchi di ghiaccio sulla zona dolente per ridurre l’infiammazione e il dolore.
- – Farmaci:
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- Antibiotici: Il trattamento antibiotico specifico viene scelto in base al batterio identificato dall’urinocoltura e alla sua sensibilità. La terapia antibiotica dura in genere da 7 a 14 giorni.
- Farmaci antidolorifici: Per alleviare il dolore e la febbre (paracetamolo, ibuprofene).
- Antiemetici: In caso di nausea e vomito.
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- – Terapia del dolore: In alcuni casi, possono essere necessari farmaci antidolorifici più potenti o tecniche di gestione del dolore avanzate.
2. Terapie ospedaliere:
Nei casi di pielonefrite grave o complicata, con febbre alta, disidratazione, sepsi o segni di insufficienza renale, è necessario il ricovero in ospedale. In questo setting, il trattamento può includere:
- – Somministrazione endovenosa di antibiotici: Per garantire un’azione rapida e potente dell’antibiotico.
- – Terapia endovenosa di fluidi: Per correggere la disidratazione e mantenere l’equilibrio elettrolitico.
- – Monitoraggio attento: Controllo frequente dei parametri vitali, della funzionalità renale e della risposta al trattamento.
- – Supporto respiratorio: In caso di sepsi grave con insufficienza respiratoria.
- – Dialisi: Se si verifica insufficienza renale acuta.
3. Interventi chirurgici:
In rari casi, la pielonefrite può richiedere un intervento chirurgico, ad esempio per:
- – Rimozione di calcoli renali che ostruiscono il flusso urinario.
- – Correzione di anomalie anatomiche delle vie urinarie (reflusso vescicoureterale).
- – Drenaggio di ascessi renali o perirenali.
4. Terapie preventive:
Per ridurre il rischio di recidive di pielonefrite, è importante:
- – Bere molta acqua: Per mantenere una buona diuresi e favorire l’eliminazione dei batteri.
- – Trattare adeguatamente le infezioni delle vie urinarie inferiori.
- – Mantenere il controllo glicemico nel diabete.
- – Gestire l’ipertensione arteriosa.
- – Evitare l’uso frequente di cateteri urinari.
- – Seguire scrupolosamente le istruzioni del medico per quanto riguarda la terapia antibiotica.