L’ingestione di sostanze caustiche, note anche come corrosivi, è un evento che può avere gravi conseguenze per la salute. Queste sostanze, infatti, a contatto con i tessuti del corpo umano, in particolare quelli del tratto gastrointestinale, possono causare ustioni chimiche severe con danni che possono variare in gravità a seconda di diversi fattori, tra cui:
- – Tipo di sostanza caustica: Alcune sostanze, come l’acido solforico o l’idrossido di sodio, sono più corrosive di altre e possono causare danni più gravi.
- – Concentrazione della sostanza: Maggiore è la concentrazione della sostanza caustica, maggiore sarà il danno tissutale.
- – Quantità di sostanza ingerita: Una maggiore quantità di sostanza ingerita comporta un danno più esteso.
- – Tempo di contatto con i tessuti: Più a lungo la sostanza caustica rimane a contatto con i tessuti, maggiore sarà il danno.
- – Età e condizioni di salute del paziente: I bambini piccoli e le persone con condizioni di salute preesistenti sono più vulnerabili ai danni causati dalle sostanze caustiche.
Come si manifesta?
- – Tipo di sostanza caustica: Alcune sostanze, come l’acido solforico o l’idrossido di sodio, sono più corrosive di altre e possono causare danni più gravi.Concentrazione della sostanza: Maggiore è la concentrazione della sostanza caustica, maggiore sarà il danno tissutale.
- – Quantità di sostanza ingerita: Una maggiore quantità di sostanza ingerita comporta un danno più esteso.
- – Tempo di contatto con i tessuti: Più a lungo la sostanza caustica rimane a contatto con i tessuti, maggiore sarà il danno.
- – Età e condizioni di salute del paziente: I bambini piccoli e le persone con condizioni di salute preesistenti sono più vulnerabili ai danni causati dalle sostanze caustiche.
In generale, i sintomi dell’ingestione di sostanze caustiche possono manifestarsi immediatamente dopo l’ingestione o entro poche ore. I sintomi più comuni includono:
- – Dolore intenso: Il dolore è il sintomo più frequente e può essere localizzato alla bocca, alla gola, all’esofago, allo stomaco o all’addome, a seconda della zona interessata dalla sostanza caustica. Il dolore può essere bruciante, pungente o lancinante e può essere accompagnato da una sensazione di bruciore o di calore.
- – Nausea e vomito: La nausea e il vomito sono sintomi comuni dell’ingestione di sostanze caustiche. Il vomito può essere presente anche con sangue, a causa del danno ai tessuti del tratto gastrointestinale.
- – Difficoltà di deglutizione (disfagia): La disfagia è un sintomo frequente e può essere causata dal dolore, dall’infiammazione o dal restringimento dell’esofago dovuto al danno causato dalla sostanza caustica.
- – Tosse e difficoltà respiratorie: Se la sostanza caustica viene inalata, può causare irritazione e infiammazione delle vie aeree, con conseguenti tosse, difficoltà respiratorie, dispnea e, in alcuni casi, polmonite chimica.
- – Salivazione abbondante: L’ingestione di sostanze caustiche può causare un aumento della produzione di saliva, che può essere densa e schiumosa.
- – Perdita di appetito: La perdita di appetito è un sintomo comune e può essere causata dal dolore, dalla nausea e dal vomito.
- – Sangue nelle feci: La presenza di sangue nelle feci può indicare un danno alla mucosa del tratto gastrointestinale, in particolare allo stomaco o all’intestino.
- – Febbre: La febbre può essere un segno di infezione, che può svilupparsi in caso di perforazione del tratto gastrointestinale o di complicanze settiche.
Altri sintomi: In alcuni casi, l’ingestione di sostanze caustiche può causare altri sintomi, come:
- – Gonfiore del viso o del collo
- – Raucedine
- – Stridore (respiro sibilante)
- – Dolore al petto
- – Confusione
- – Perdita di coscienza
Quali sono le cause?
Le cause dell’ingestione di sostanze caustiche sono diverse e possono essere suddivise in due categorie principali:
Cause accidentali:
- – Bambini: I bambini piccoli sono particolarmente curiosi ed esplorano il mondo mettendo tutto in bocca. Essi possono ingerire accidentalmente sostanze caustiche che si trovano in casa, come detersivi, prodotti per la pulizia, sbiancanti, anticalcare, prodotti per il giardinaggio o batterie a bottone.
- – Adulti: Gli adulti possono ingerire accidentalmente sostanze caustiche per distrazione, fretta o scarsa attenzione durante le faccende domestiche, l’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro o durante attività di bricolage.
- – Errori di etichettatura o confezionamento: Etichette poco chiare o confezioni non adeguate possono portare a confondere prodotti caustici con sostanze innocue, aumentando il rischio di ingestione accidentale.
- – Incidenti domestici: Rotture accidentali di contenitori o fuoriuscite di sostanze caustiche possono causare l’ingestione accidentale, soprattutto se ci sono bambini piccoli in casa.
Cause intenzionali:
- – Tentativi di suicidio: L’ingestione di sostanze caustiche può essere un mezzo utilizzato per tentare il suicidio, soprattutto in persone con disturbi psichiatrici o depressione.
- – Violenza domestica o abusi: In alcuni casi, l’ingestione di sostanze caustiche può essere causata da violenze o abusi domestici, dove la vittima viene obbligata o forzata a ingerire la sostanza.
- – Disturbi alimentari: In rari casi, l’ingestione di sostanze caustiche può essere associata a disturbi alimentari come la pica, un disturbo caratterizzato dal desiderio ossessivo di ingerire sostanze non commestibili.
Fattori di rischio:
Oltre alle cause sopracitate, alcuni fattori possono aumentare il rischio di ingestione di sostanze caustiche:
- – Facilità di accesso alle sostanze caustiche: La presenza di prodotti chimici pericolosi in luoghi facilmente accessibili ai bambini o a persone con intenzioni suicide aumenta il rischio di ingestione.
- – Mancanza di informazioni e consapevolezza: La scarsa conoscenza dei pericoli delle sostanze caustiche e delle modalità di conservazione sicura può aumentare il rischio di incidenti.
- – Problemi di salute mentale: Disturbi psichiatrici come la depressione, l’ansia o la schizofrenia possono aumentare il rischio di tentativi di suicidio mediante ingestione di sostanze caustiche.
- – Abuso di droghe o alcol: L’abuso di sostanze stupefacenti o alcol può alterare il giudizio e la coordinazione, aumentando il rischio di incidenti e ingestioni accidentali.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di ingestione di sostanze caustiche si basa su un processo che combina l’anamnesi del paziente, l’esame fisico e, se necessario, esami diagnostici.
Anamnesi:
- – Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sui sintomi del paziente, tra cui:
- Quando sono comparsi i sintomi
- La tipologia e la gravità dei sintomi (ad esempio, dolore addominale, nausea, vomito, difficoltà respiratorie)
- Cosa il paziente pensa di aver ingerito
- Se il paziente ha precedenti episodi di ingestione di sostanze caustiche
- Se il paziente ha condizioni mediche preesistenti che potrebbero aumentare il rischio di ingestione o di complicanze (ad esempio, disfagia, malattie gastrointestinali)
Esame fisico:
- – Il medico valuterà attentamente il paziente, con particolare riguardo a:
- Cavo orale: Lesioni, ulcere, placche biancastre, edema, salivazione eccessiva
- Gola: Arrossamento, edema, difficoltà di deglutizione, stridore
- Collo: Gonfiore, enfisema sottocutaneo (crepitio alla palpazione)
- Torace: Auscultazione per valutare rumori polmonari anomali (ronchi, sibili)
- Addome: Dolore, distensione, ileo (assenza di movimenti peristaltici)
- Cute: Ustioni cutanee (se la sostanza caustica è venuta a contatto con la pelle)
Esami diagnostici:
- – La scelta degli esami diagnostici da eseguire dipende dai sintomi del paziente, dal quadro clinico e dalle informazioni raccolte durante l’anamnesi.
- – Gli esami più comunemente utilizzati per la diagnosi di ingestione di sostanza caustica includono:
- Radiografie del torace: Possono rivelare la presenza di polmonite chimica o pneumomediastino (aria nello spazio tra i polmoni e il cuore) in caso di inalazione della sostanza caustica.
- Endoscopia digestiva superiore: Permette di visualizzare direttamente i danni causati dalla sostanza caustica all’esofago, allo stomaco e alla prima parte dell’intestino tenue. L’endoscopia può anche essere utilizzata per prelevare campioni di tessuto per biopsia.
- Tac dell’addome: Può essere utile per identificare la perforazione del tratto gastrointestinale, la presenza di ascessi o altre complicanze addominali.
- Esami del sangue: Possono essere utili per valutare la funzionalità renale, la presenza di disordini elettrolitici o di segni di sepsi.
In alcuni casi specifici, possono essere richiesti esami aggiuntivi, come:
- – Esami di laboratorio per valutare l’eventuale presenza di tossine nel sangue
- – Esame oculistico per valutare eventuali danni agli occhi
- – Valutazione psichiatrica per pazienti con rischio di autolesionismo
Quali sono le terapie?
La terapia per l’ingestione di sostanze caustiche dipende da diversi fattori, tra cui:
Tipo di sostanza caustica:
- – Alcune sostanze, come l’acido solforico o l’idrossido di sodio, sono più corrosive di altre e possono richiedere un trattamento più aggressivo.
- – La concentrazione della sostanza ingerita: Maggiore è la concentrazione, maggiore sarà il danno tissutale e la necessità di interventi specifici.
- – Quantità di sostanza ingerita: Una maggiore quantità di sostanza ingerita comporta un danno più esteso e potrebbe richiedere terapie più invasive.
- – Tempo di contatto con i tessuti: Più a lungo la sostanza caustica rimane a contatto con i tessuti, maggiore sarà il danno e la complessità del trattamento.
- – Età e condizioni di salute del paziente: I bambini piccoli e le persone con condizioni di salute preesistenti possono richiedere un approccio terapeutico più cauto e personalizzato.
In generale, le opzioni di trattamento per l’ingestione di sostanze caustiche includono:
Misure di primo soccorso immediate:
- – Rimozione della sostanza caustica dalla bocca: Sciacquare abbondantemente la bocca con acqua tiepida per almeno 15-20 minuti. Non indurre il vomito, in quanto potrebbe causare ulteriori danni ai tessuti.
- – Non somministrare nulla da bere o da mangiare: Evitare di somministrare al paziente acqua, latte o altri liquidi, in quanto potrebbero peggiorare la situazione.
- – Richiedere immediatamente assistenza medica: Contattare il 118 o recarsi al pronto soccorso più vicino. Portare con sé la confezione o l’etichetta della sostanza caustica ingerita, se possibile.
Trattamento in ospedale:
- – Fluidoterapia: Somministrazione di liquidi per via endovenosa per correggere la disidratazione e sostenere le funzioni vitali.
- – Terapia antidolorifica: Somministrazione di farmaci antidolorifici per alleviare il dolore intenso causato dalle ustioni chimiche.
- – Antibiotici: Profilassi antibiotica per prevenire le infezioni, soprattutto in caso di perforazione del tratto gastrointestinale.
- – Endoscopia digestiva superiore: Per valutare la gravità dei danni causati dalla sostanza caustica e per rimuovere eventuali frammenti di cibo o detriti dal tratto digestivo.
- – Intervento chirurgico: In caso di perforazione del tratto gastrointestinale, stenosi esofagee o altre complicanze gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare i danni e prevenire ulteriori complicazioni.
- – Supporto nutrizionale: Se il paziente non è in grado di alimentarsi per via orale, può essere necessaria la nutrizione artificiale tramite sondino nasogastrico o parenterale.
- – Supporto psicologico: In caso di tentativo di suicidio o di trauma psicologico, può essere utile il supporto di uno psicologo o di un altro professionista della salute mentale.