L’ernia inguinale è una condizione che si verifica quando un organo o un tessuto addominale, tipicamente una porzione dell’intestino tenue, fuoriesce attraverso un punto debole nella parete inguinale, la zona del corpo situata all’inguine, nella parte inferiore dell’addome.
Questa protrusione crea un rigonfiamento inguinale o scrotale (nel caso degli uomini) che può essere doloroso o semplicemente fastidioso.
Si stima che le ernie inguinali colpiscano circa il 25% degli uomini nel corso della vita e circa il 7% delle donne.
Esistono due tipi principali di ernia inguinale:
- Ernia inguinale diretta: Si verifica quando la protrusione avviene attraverso una debolezza nella parete inguinale posteriore, vicino al canale inguinale.
- Ernia inguinale indiretta: Si verifica quando la protrusione avviene attraverso il canale inguinale stesso, un passaggio naturale che normalmente permette il passaggio del cordone spermatico negli uomini e del legamento rotondo nelle donne.
Come si manifesta?
L’ernia inguinale si manifesta principalmente con la comparsa di un rigonfiamento nella zona inguinale o scrotale (negli uomini). Questo rigonfiamento è più evidente quando si è in piedi, si tossisce, si fa uno sforzo o si solleva un peso, in quanto la pressione intra-addominale aumenta e spinge l’organo fuoriuscito contro la parete inguinale indebolita.
Altri sintomi comuni dell’ernia inguinale includono:
- – Dolore: Il dolore può variare da un fastidio lieve a un dolore acuto e pungente, e può presentarsi all’inguine, allo scroto (negli uomini) o nella parte inferiore dell’addome. Il dolore può aumentare con l’attività fisica, la tosse o la stitichezza.
- – Sensazione di pesantezza o trascinamento: Questa sensazione può essere avvertita all’inguine o allo scroto e può essere aggravata stando in piedi per lunghi periodi o sollevando pesi.
- – Nausea e vomito: In alcuni casi, l’ernia inguinale può causare nausea e vomito, soprattutto se l’ernia è di grandi dimensioni o se comprime l’intestino.
Quali sono le cause?
Le cause dell’ernia inguinale sono diverse e possono essere suddivise in fattori predisponenti e fattori scatenanti.
Fattori predisponenti:
- – Debolezza congenita della parete inguinale: Alcune persone nascono con una parete inguinale più debole, in particolare nella zona del canale inguinale o vicino ad esso. Questa predisposizione può essere dovuta a difetti genetici o a incompletezza del processo di chiusura del canale inguinale durante lo sviluppo fetale.
- – Sesso maschile: Gli uomini hanno un rischio maggiore di sviluppare un’ernia inguinale rispetto alle donne. Questo perché il canale inguinale maschile è più grande e meno supportato da strutture muscolari.
- – Età: Il rischio di ernia inguinale aumenta con l’età. Questo perché i tessuti e i muscoli tendono a indebolirsi con l’invecchiamento, rendendo la parete inguinale più suscettibile a rotture.
Fattori scatenanti:
- – Aumento della pressione intra-addominale: Qualsiasi attività o condizione che aumenta la pressione all’interno dell’addome può scatenare o peggiorare un’ernia inguinale. Tra queste attività troviamo:
- Sollevare pesi
- Tossire in modo cronico o violento
- Stitichezza
- Sforzi durante la minzione
- Gravidanza
- Obesità
- – Chirurgia inguinale precedente: Un intervento chirurgico precedente nella zona inguinale può indebolire la parete e aumentare il rischio di ernia.
- – Malattie polmonari croniche: Malattie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) che causano tosse cronica possono aumentare la pressione intra-addominale e il rischio di ernia.
- – Fibrosi cistica: Questa malattia genetica può indebolire i tessuti connettivi, inclusa la parete inguinale, aumentando il rischio di ernia.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di un’ernia inguinale si basa su un approccio combinato che include:
Anamnesi e visita medica:
- – Il medico raccoglierà informazioni sui sintomi del paziente, su quando sono comparsi e sulla loro gravità, su eventuali traumi o incidenti recenti, sulla storia medica familiare e su fattori di rischio come fumo, obesità e lavori manuali pesanti.
- – Effettuerà inoltre un esame fisico per valutare la mobilità e la sensibilità della zona inguinale e dei genitali (negli uomini), ricercando la presenza di un rigonfiamento, dolore o fastidio alla palpazione.
Esame inguinale:
- – Il medico chiederà al paziente di tossire, fare uno sforzo o mettersi in piedi per far emergere il rigonfiamento.
- – Questa manovra può essere utile per evidenziare un’ernia inguinale che potrebbe non essere visibile a riposo.
In alcuni casi, possono essere necessari esami diagnostici per confermare la diagnosi e valutare meglio l’ernia:
- – Ecografia: Un’ecografia può essere utile per visualizzare l’ernia e l’organo o il tessuto fuoriuscito.
- – Tomografia computerizzata (TC): La TC può fornire immagini più dettagliate dell’ernia e delle strutture circostanti.
- – Risonanza magnetica (RMN): La RMN può essere utile per valutare l’ernia e i tessuti molli circostanti in modo più dettagliato rispetto alla TC.
La diagnosi di un’ernia inguinale è generalmente semplice e diretta, soprattutto se l’ernia è di grandi dimensioni o facilmente individuabile.
Quali sono le terapie?
La terapia per l’ernia inguinale dipende da diversi fattori, tra cui:
- – Gravità dei sintomi: In caso di ernia inguinale piccola e asintomatica, potrebbe essere sufficiente la monitoraggio con visite mediche periodiche per valutare l’evoluzione dell’ernia.
- – Dimensioni e tipologia di ernia: Ernie più grandi o di tipologia complicata (ad esempio, ernia inguinale incarcerata o strangolata) richiedono generalmente un intervento chirurgico.
- – Condizioni generali del paziente: La presenza di altre patologie o condizioni che potrebbero aumentare il rischio di complicanze durante o dopo l’intervento può influenzare la scelta del trattamento.
- – Preferenze del paziente: In alcuni casi, il medico può discutere con il paziente le diverse opzioni terapeutiche e le loro implicazioni, permettendo al paziente di esprimere la propria preferenza.
Le principali opzioni terapeutiche per l’ernia inguinale sono:
1. Monitoraggio:
Come già accennato, per le ernie inguinali piccole e asintomatiche, potrebbe essere sufficiente un monitoraggio periodico con visite mediche per controllare l’evoluzione dell’ernia e valutare la necessità di un intervento chirurgico in futuro.
2. Contenzione:
L’utilizzo di un supporto inguinale (fascia o cinto) può essere utile in alcuni casi per contenere l’ernia e ridurre il dolore, soprattutto in pazienti che non possono essere sottoposti a intervento chirurgico immediato. Tuttavia, la contenzione non risolve il problema dell’ernia in modo definitivo e può causare fastidio o disagio.
3. Intervento chirurgico:
La riparazione chirurgica è il trattamento definitivo per l’ernia inguinale. L’intervento mira a riposizionare l’organo o il tessuto fuoriuscito all’interno dell’addome e a rinforzare la parete inguinale indebolita per prevenire la recidiva dell’ernia.
Esistono due principali tecniche chirurgiche per l’ernia inguinale:
- – Chirurgia aperta: L’incisione viene effettuata nella zona inguinale e il chirurgo ripara la parete inguinale utilizzando una sutura o una protesi in rete.
- – Chirurgia laparoscopica: L’intervento viene eseguito attraverso piccole incisioni e il chirurgo utilizza strumenti laparoscopici e una telecamera per riparare la parete inguinale.
La scelta della tecnica chirurgica dipende da diversi fattori, come la gravità dell’ernia, le condizioni generali del paziente e la preferenza del chirurgo.
In generale, l’intervento chirurgico per ernia inguinale ha un’alta percentuale di successo e i pazienti possono tornare alle loro normali attività entro poche settimane.