Le emorroidi sono cuscinetti venosi situati nella parte inferiore del retto e del canale anale che contribuiscono al controllo del flusso fecale.
Sono strutture normali presenti in tutti, ma quando si ingrossano e si infiammano possono causare sintomi fastidiosi.
Esistono due tipi principali di emorroidi:
- – Emorroidi interne: Si sviluppano all’interno del retto e in genere non sono visibili o palpabili.
- – Emorroidi esterne: Si sviluppano sotto la pelle che circonda l’ano e possono diventare gonfie e dolorose al tatto.
Le emorroidi possono essere classificate in base alla loro gravità:
- – Primo grado: Le emorroidi si ingrossano leggermente ma non fuoriescono dal canale anale.
- – Secondo grado: Le emorroidi fuoriescono dal canale anale durante la defecazione ma poi rientrano spontaneamente.
- – Terzo grado: Le emorroidi fuoriescono dal canale anale e possono essere riposizionate manualmente.
- – Quarto grado: Le emorroidi fuoriescono costantemente dal canale anale e non possono essere riposizionate manualmente.
Come si manifestano?
Le emorroidi, sia interne che esterne, possono manifestarsi con una serie di sintomi, alcuni dei quali più fastidiosi che altri. I più comuni includono:
- Dolore: Il sintomo più frequente è un dolore nella zona anale, che può variare da un fastidio lieve a un dolore acuto e pulsante, soprattutto durante e dopo la defecazione.
- Bruciore: Una sensazione di bruciore o prurito intenso nella zona anale, che può peggiorare con lo stare seduti o con lo sfregamento.
- Sangue: Sanguinamento rosso vivo durante o dopo la defecazione, visibile sulla carta igienica o nelle feci. Questo è spesso causato da uno sfregamento o una rottura delle emorroidi ingrossate.
- Gonfiore: Una sensazione di gonfiore o pesantezza nella zona anale, dovuta all’ingrossamento delle emorroidi. In alcuni casi, è possibile percepire la presenza di noduli morbidi all’esterno dell’ano.
- Disagio: Difficoltà a pulire completamente la zona anale dopo la defecazione, sensazione di incompletezza intestinale o di dover defecare nuovamente.
- Prolasso: Nel caso di emorroidi interne di grado più avanzato, queste possono fuoriuscire dal canale anale durante la defecazione e poi rientrare spontaneamente (prolasso di primo grado) o richiedere una spinta manuale per rientrare (prolasso di secondo grado). Nei casi più gravi, le emorroidi possono rimanere prolassate all’esterno dell’ano in modo permanente.
Altri sintomi meno comuni:
- – Incontinenza fecale: Perdita involontaria di feci, causata dalla pressione esercitata dalle emorroidi ingrossate sui muscoli del ano.
- – Spasmo anale: Contrazione involontaria dei muscoli del ano, che può causare dolore e difficoltà a defecare.
- – Anemia: In casi rari e gravi di sanguinamento cronico, può svilupparsi un’anemia ferropriva.
Quali sono le cause?
Le emorroidi si ingrossano e si infiammano per diverse ragioni. Le cause precise non sono ancora del tutto chiare, ma diversi fattori di rischio possono aumentare la probabilità di svilupparle:
Fattori fisiologici:
- – Stipsi o sforzo durante la defecazione: Aumenta la pressione sulle vene del retto e dell’ano, favorendo la loro dilatazione e infiammazione.
- – Invecchiamento: Con l’età, i tessuti che sostengono le vene del retto e dell’ano si indeboliscono, rendendole più soggette a deformarsi.
- – Gravidanza: L’aumento del volume sanguigno e la pressione sull’addome durante la gravidanza possono aumentare la pressione sulle vene del retto.
- – Predisposizione genetica: Alcune persone hanno una familiarità con le emorroidi, suggerendo una possibile componente ereditaria.
Stile di vita e abitudini:
- – Dieta povera di fibre: Un’assunzione insufficiente di fibre può causare stitichezza e sforzo durante la defecazione, aumentando il rischio di emorroidi.
- – Stile di vita sedentario: Stare seduti per lunghi periodi di tempo può ridurre il flusso sanguigno nella zona anale e favorire la stasi venosa.
- – Sollevamento di pesi: Sollevare pesi pesanti può aumentare la pressione intra-addominale e la pressione sulle vene del retto.
- – Fumo: Il fumo può danneggiare i tessuti e le vene, aumentando il rischio di emorroidi.
Altre cause:
- – Diarrea cronica: La diarrea frequente può irritare la mucosa anale e favorire l’infiammazione delle emorroidi.
- – Tumori pelvici: In rari casi, la presenza di tumori pelvici può causare la compressione delle vene del retto e lo sviluppo di emorroidi.
- – Malattie del fegato: Alcune malattie del fegato, come la cirrosi, possono interferire con il flusso sanguigno e aumentare il rischio di emorroidi.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi delle emorroidi si basa su una valutazione medica completa che include:
- – Anamnesi: Il medico raccoglierà informazioni sui sintomi del paziente, come la gravità e la durata del dolore, la presenza di sanguinamento, prurito o gonfiore, le abitudini intestinali e la storia medica, inclusi eventuali fattori di rischio per le emorroidi (stipsi, gravidanza, sollevamento pesi, ecc.).
- – Esame fisico: Il medico eseguirà un’ispezione visiva della zona anale e un esame rettale digitale per valutare la presenza, la dimensione e la posizione delle emorroidi. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un esame anoscopico, che utilizza uno strumento chiamato anoscopio per visualizzare l’interno del canale anale e del retto inferiore.
- – Esami strumentali: In alcuni casi, il medico può richiedere ulteriori esami per escludere altre patologie o per valutare meglio la gravità delle emorroidi. Questi esami possono includere:
- Colonscopia: Un esame endoscopico che permette di visualizzare l’interno del colon e del retto inferiore.
- Sigmoidoscopia flessibile: Un esame endoscopico simile alla colonscopia, ma che si concentra sulla parte inferiore del colon e del retto.
- Ecografia pelvica: Un esame che utilizza ultrasuoni per visualizzare gli organi pelvici, comprese le vene del retto.
Diagnosi differenziale: È importante distinguere le emorroidi da altre condizioni che possono causare sintomi simili, come:
- – Ragadi anali: Piccole ferite o lacerazioni nella mucosa anale che possono causare dolore, sanguinamento e prurito.
- – Fistole anali: Tragitti anomali che si formano tra la mucosa anale e la pelle circostante, causando dolore, gonfiore e secrezione purulenta.
- – Prolasso rettale: Discesa del retto attraverso l’ano, causando dolore, sanguinamento e incontinenza fecale.
- – Tumori del colon-retto: In rari casi, i tumori del colon-retto possono causare sintomi simili alle emorroidi.
Quali sono le terapie?
La terapia per le emorroidi dipende dalla gravità dei sintomi e dal tipo di emorroidi. Nella maggior parte dei casi, le emorroidi possono essere trattate con successo con rimedi casalinghi e modifiche dello stile di vita, come:
Rimedi casalinghi:
- – Compresse fredde: Applicare una compressa fredda sulla zona anale per 10-15 minuti può aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore.
- – Farmaci antidolorifici da banco: Farmaci come ibuprofene o paracetamolo possono aiutare a ridurre il dolore.
- – Creme o supposte: Creme o supposte a base di corticosteroidi o anestetici locali possono essere applicate per ridurre l’infiammazione e il dolore.
- – Aumento delle fibre nella dieta: Mangiare cibi ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali integrali, può aiutare a prevenire la stitichezza e ridurre il rischio di emorroidi.
- – Bere molta acqua: Bere molta acqua aiuta a mantenere le feci morbide e facilita il passaggio intestinale.
- – Evitare di stare seduti per lunghi periodi di tempo: Alzarsi e muoversi di frequente aiuta a migliorare la circolazione sanguigna nella zona anale.
Modifiche dello stile di vita:
- – Evitare lo stimolo durante la defecazione: Non sforzarsi o stare troppo tempo in bagno durante la defecazione.
- – Usare un ammorbidente per le feci: Se si soffre di stitichezza, un ammorbidente per le feci può aiutare a rendere le feci più morbide e facili da espellere.
- – Perdere peso: Se si è in sovrappeso o obesi, perdere peso può aiutare a ridurre la pressione sulle vene del retto e dell’ano.
Nei casi più gravi di emorroidi, il medico può consigliare trattamenti medici, come:
- – Legatura elastica: In questo trattamento, un elastico viene utilizzato per legare la base dell’emorroide, interrompendo il flusso sanguigno e causando il suo riassorbimento.
- – Scleroterapia: In questo trattamento, una soluzione viene iniettata nell’emorroide per restringere i vasi sanguigni e causarne il rimpicciolimento.
- – Trombectomia: Questo trattamento consiste nella rimozione chirurgica dell’emorroide esterna.
- – Emorroidectomia: Questo trattamento consiste nella rimozione chirurgica dell’emorroide interna.
- – Tecniche mini-invasive: In alcuni casi, possono essere utilizzate tecniche mini-invasive, come la dearterializzazione transanale delle emorroidi (DTA) o la fissazione mucosa con sutura (FMS), che riducono il dolore e il tempo di recupero rispetto alla chirurgia tradizionale.