La febbre di origine sconosciuta (in inglese F.U.O., o febbre da causa ignota), si riferisce a una condizione in cui il paziente ha una temperatura elevata (febbre), ma, nonostante indagini mediche, nessuna causa è trovata.
Questa condizione può essere suddivisa in diverse categorie:
- Febbre di origine sconosciuta classica: Si verifica quando la febbre persiste per più di 3 settimane senza che sia stata riconosciuta una causa dopo 3 giorni di valutazione ospedaliera o ≥ 3 visite ambulatoriali.
- Febbre di origine sconosciuta nosocomiale: Si presenta in pazienti ospedalizzati in terapia intensiva senza che l’infezione fosse presente o fosse in incubazione al momento del ricovero e che dopo accurata valutazione resti senza diagnosi dopo 3 giorni.
- Febbre di origine sconosciuta in pazienti immuno-depressi: Si manifesta nei pazienti con neutropenia e altre immunodeficienze.
- Febbre di origine sconosciuta legata all’HIV: Si osserva in pazienti ambulatoriali con infezione da HIV e può durare per > 4 settimane.
Le cause più comuni di febbre di origine sconosciuta includono infezioni, collagenopatie, neoplasie e altre varie condizioni.
Come si manifesta?
La febbre di origine sconosciuta può manifestarsi in vari modi, ma in generale, è caratterizzata da un aumento della temperatura corporea senza una causa evidente. Ecco alcuni dei sintomi e delle manifestazioni comuni associati a questa condizione:
- Febbre persistente: La febbre persiste per più di 3 settimane senza che sia stata identificata una causa specifica.
- Sintomi generali: Oltre alla febbre, il paziente può sperimentare affaticamento, debolezza, perdita di peso e sudorazione notturna.
- Dolore: Il paziente può avvertire dolori articolari, dolori muscolari o mal di testa.
- Coinvolgimento di organi specifici: A seconda della causa sottostante, possono verificarsi sintomi specifici legati all’organo coinvolto. Ad esempio:
- Infezioni: Potrebbero esserci segni di infezione come tosse, dolore alla gola, difficoltà respiratorie o minzione dolorosa.
- Collagenopatie: Sintomi come eruzioni cutanee, dolore articolare, ulcere orali o affaticamento.
- Neoplasie: Il paziente potrebbe presentare ingrossamento dei linfonodi, perdita di appetito, dolore addominale o alterazioni del peso.
Quali sono le cause?
La febbre di origine sconosciuta può derivare da diverse cause, e la sua diagnosi rappresenta spesso una sfida. Ecco alcune delle possibili cause:
- Infezioni: Le infezioni sono la causa più comune di febbre di origine sconosciuta. Nei pazienti con infezione da HIV, è importante considerare anche le infezioni opportunistiche come la tubercolosi, l’infezione da micobatteri atipici, le micosi diffuse e il citomegalovirus.
- Collagenopatie: Queste includono condizioni come il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, l’arterite a cellule giganti, la polimialgia reumatica, la tiroidite, la vasculite e l’artrite reumatoide giovanile degli adulti (morbo di Still degli adulti).
- Neoplasie: Alcuni tumori possono causare febbre di origine sconosciuta. È importante escludere questa possibilità durante la valutazione.
- Cause reumatologiche: Oltre alle collagenopatie, altre malattie autoimmuni come la sarcoidosi possono essere coinvolte.
- Reazioni a farmaci: Alcune febbri di origine sconosciuta possono essere correlate a reazioni avverse a farmaci.
- Tromboflebiti, embolia polmonare, colecistiti, tiroiditi e pancreatiti sono altre possibili cause da considerare.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi della febbre di origine sconosciuta rappresenta una sfida per i medici, ma una valutazione accurata è essenziale per identificare la causa sottostante e fornire il trattamento adeguato. Ecco alcuni passaggi comuni coinvolti nella diagnosi:
- Anamnesi e valutazione fisica: Il medico raccoglierà una dettagliata anamnesi riguardante i sintomi, la durata della febbre e altri fattori rilevanti. Successivamente, eseguirà una valutazione fisica per individuare segni specifici o anomalie.
- Esami del sangue: Verranno eseguiti esami ematici per rilevare segni di infezioni, infiammazione o altre condizioni. Questi possono includere:
- Emocromo completo (CBC): Per valutare globuli bianchi, piastrine e altri parametri.
- Esami per infezioni: Come il conteggio delle cellule bianche, la PCR, la coltura del sangue o i test per specifici patogeni.
- Esami per malattie autoimmuni: Come il dosaggio dell’anticorpo antinucleare (ANA) o altri test specifici.
- Esami di imaging: La radiografia del torace, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) possono essere utilizzate per escludere o identificare anomalie polmonari, linfonodi ingrossati o altre alterazioni.
- Biopsia: In alcuni casi, potrebbe essere necessaria una biopsia di tessuti o organi interessati per una diagnosi più precisa.
- Consultazioni specialistiche: Il paziente potrebbe essere indirizzato a uno specialista, come un reumatologo, un infettivologo o un oncologo, per ulteriori valutazioni.
- Esclusione di cause comuni: Il medico escluderà cause più comuni di febbre, come infezioni virali o batteriche, prima di considerare diagnosi più rare.
- Follow-up e monitoraggio: La valutazione continua e il monitoraggio dei sintomi sono essenziali per identificare eventuali cambiamenti o nuove informazioni.
Quali sono le terapie?
La terapia per la febbre di origine sconosciuta dipende dalla causa sottostante, ma spesso è necessario un approccio empirico e sintomatico. Ecco alcune considerazioni generali:
- Supporto sintomatico: Il trattamento mira a gestire i sintomi come la febbre, l’affaticamento e il dolore. Questo può includere l’uso di antipiretici (farmaci per abbassare la febbre) e il riposo adeguato.
- Antibiotici empirici: Nei casi in cui si sospetta un’infezione batterica, il medico può prescrivere antibiotici empirici. Tuttavia, è importante adattare la terapia in base ai risultati degli esami del sangue e ai sintomi.
- Esclusione di cause comuni: Il medico escluderà cause più comuni di febbre, come infezioni virali o batteriche, prima di considerare diagnosi più rare.
- Consultazioni specialistiche: Il paziente potrebbe essere indirizzato a uno specialista, come un reumatologo, un infettivologo o un oncologo, per ulteriori valutazioni e trattamenti specifici.
- Terapia specifica per la causa: Una volta identificata la causa sottostante, il trattamento sarà mirato a quella specifica condizione. Ad esempio:
- Infezioni: Saranno prescritti farmaci specifici per trattare l’infezione.
- Collagenopatie: Potrebbero essere necessari farmaci immunosoppressori o antinfiammatori.
- Neoplasie: Il trattamento dipenderà dal tipo di tumore.
- Monitoraggio: Il paziente verrà monitorato attentamente per valutare l’efficacia della terapia e apportare eventuali modifiche.