FIBRINOGENO

Laboratorio Analisi

NOTE INFORMATIVE
  

Il fibrinogeno è una proteina fondamentale nel processo di coagulazione del sangue.

È prodotto dal fegato e circola nel plasma sanguigno in forma inattiva.

Ruolo nella coagulazione:

Quando si verifica una lesione a un vaso sanguigno, il fibrinogeno viene convertito in fibrina, una proteina insolubile che forma una rete tridimensionale. Questa rete intrappola le piastrine e altre cellule del sangue, creando un coagulo che blocca la fuoriuscita di sangue.

L’esame del fibrinogeno è utile per diversi motivi, principalmente legati alla valutazione della capacità di coagulazione del sangue e alla diagnosi di eventuali disturbi correlati:

  1. Valutazione della capacità di coagulazione:
    • –  Sanguinamento eccessivo: Se si verificano sanguinamenti prolungati o inspiegabili (epistassi, sanguinamento gengivale, ecchimosi frequenti), l’esame del fibrinogeno può aiutare a identificare un possibile problema di coagulazione.
    • –  Risultati alterati in altri test di coagulazione: Se i test del tempo di protrombina (PT) e del tempo di tromboplastina parziale (PTT) mostrano anomalie, il dosaggio del fibrinogeno può essere utile per approfondire l’indagine.
  1. Diagnosi di disturbi della coagulazione:
    • –  Iperfibrinogenemia: Livelli elevati di fibrinogeno possono indicare un aumentato rischio di trombosi (formazione di coaguli di sangue) e malattie cardiovascolari.
    • –  Ipofibrinogenemia: Bassi livelli di fibrinogeno possono indicare un rischio di sanguinamento eccessivo.
    • –  Disfibrinogenemia: In questa rara condizione, il fibrinogeno è presente in quantità normali ma non funziona correttamente, aumentando il rischio sia di sanguinamento che di trombosi.
  1. Monitoraggio di terapie:
    • –  Terapia anticoagulante: L’esame del fibrinogeno può essere utilizzato per monitorare l’efficacia di terapie anticoagulanti, che mirano a ridurre la formazione di coaguli.
    • –  Terapia con fibrinogeno: In rari casi di grave carenza di fibrinogeno, può essere necessaria una terapia sostitutiva con fibrinogeno. L’esame permette di monitorare i livelli durante il trattamento.

I valori normali del fibrinogeno nel sangue variano leggermente a seconda del laboratorio e del metodo di analisi utilizzato, ma generalmente si attestano tra 150 e 400 mg/dL.

Alcuni laboratori potrebbero avere intervalli di riferimento leggermente diversi, come ad esempio 180-350 mg/dL o 200-400 mg/dL.

È importante sottolineare che:

  • Valori inferiori a 150 mg/dL indicano una condizione chiamata ipofibrinogenemia, che può aumentare il rischio di sanguinamento.
  • Valori superiori a 400 mg/dL indicano una condizione chiamata iperfibrinogenemia, che può aumentare il rischio di trombosi (formazione di coaguli di sangue).

Inoltre, è importante considerare che:

  • Durante la gravidanza: i valori di fibrinogeno aumentano fisiologicamente e possono raggiungere anche 700 mg/dL senza essere considerati patologici.

I valori del fibrinogeno possono aumentare in diverse situazioni, sia fisiologiche che patologiche.

Situazioni fisiologiche:

  • –  Gravidanza: Durante la gravidanza, i livelli di fibrinogeno aumentano naturalmente per preparare il corpo al parto e prevenire emorragie eccessive.
  • –  Invecchiamento: Con l’età, i livelli di fibrinogeno tendono ad aumentare leggermente.
  • –  Uso di contraccettivi orali: Alcuni contraccettivi orali possono causare un lieve aumento del fibrinogeno.

Situazioni patologiche:

  • –  Infiammazione: Il fibrinogeno è una proteina della fase acuta, il che significa che i suoi livelli aumentano in risposta a qualsiasi tipo di infiammazione, come infezioni, traumi, interventi chirurgici o malattie infiammatorie croniche (ad esempio, artrite reumatoide).
  • –  Malattie cardiovascolari: L’aterosclerosi, l’infarto del miocardio e altre malattie cardiovascolari possono essere associate a livelli elevati di fibrinogeno, che a loro volta aumentano il rischio di trombosi.
  • –  Tumori: Alcuni tipi di tumore, come il cancro del polmone, del colon o del seno, possono causare un aumento del fibrinogeno.
  • –  Malattie renali: L’insufficienza renale cronica può portare a un aumento dei livelli di fibrinogeno.
  • –  Malattie epatiche: Sebbene il fegato produca il fibrinogeno, alcune malattie epatiche possono causare un aumento dei suoi livelli a causa di una risposta infiammatoria o di altri meccanismi.
  • –  Ustioni: Le ustioni gravi possono causare un aumento del fibrinogeno a causa del danno tissutale e dell’infiammazione.
  • –  Obesità: L’obesità è associata a un aumento del rischio di infiammazione cronica e può quindi portare a livelli elevati di fibrinogeno.

I valori del fibrinogeno si abbassano in diverse situazioni, sia fisiologiche che patologiche:

Situazioni patologiche:

  • –  Malattie del fegato: Il fegato è responsabile della produzione del fibrinogeno, quindi malattie epatiche gravi come la cirrosi o l’epatite possono compromettere questa produzione, portando a livelli bassi di fibrinogeno (ipofibrinogenemia).
  • –  Coagulazione intravascolare disseminata (CID): In questa grave condizione, si verifica un’attivazione diffusa della coagulazione, con conseguente consumo eccessivo di fibrinogeno e altri fattori della coagulazione.
  • –  Carenze congenite: Alcune rare malattie genetiche possono causare una produzione insufficiente di fibrinogeno o la produzione di fibrinogeno difettoso (disfibrinogenemia).
  • –  Malnutrizione: Una grave malnutrizione o carenza di vitamina K possono influenzare la produzione di fibrinogeno.
  • –  Alcuni farmaci: Alcuni farmaci, come gli agenti fibrinolitici (usati per sciogliere i coaguli di sangue) o alcuni antibiotici, possono ridurre i livelli di fibrinogeno.

Situazioni meno comuni:

  • –  Trasfusioni massive di sangue: In caso di trasfusioni massive di sangue, il fibrinogeno può essere diluito, portando a una diminuzione temporanea dei suoi livelli.
  • –  Shock: In alcune forme di shock, come lo shock settico, si può verificare un consumo eccessivo di fibrinogeno.
  • –  Leucemia promielocitica acuta: Questa rara forma di leucemia può essere associata a una diminuzione del fibrinogeno.

Conseguenze di bassi livelli di fibrinogeno:

Livelli bassi di fibrinogeno possono aumentare il rischio di sanguinamento eccessivo, poiché il sangue non coagula correttamente.

La preparazione per l’esame del fibrinogeno è generalmente semplice e non richiede particolari accorgimenti.

Non è necessario il digiuno. Puoi mangiare e bere normalmente prima dell’esame.

Tuttavia, è importante informare il medico di eventuali farmaci che stai assumendo, in particolare:

  • –  Anticoagulanti: come warfarin o eparina, che possono influenzare i risultati dell’esame.
  • –  Farmaci che influenzano la coagulazione: come aspirina o antinfiammatori non steroidei (FANS).
  • –  Integratori: alcuni integratori a base di erbe possono influenzare la coagulazione del sangue.