La colonscopia, o colonrettoscopia, è un esame diagnostico e terapeutico che consente di visualizzare l’interno del colon e del retto.
Viene eseguita inserendo un tubo flessibile, chiamato colonscopio, attraverso l’ano. Il colonscopio è dotato di una telecamera e una fonte luminosa che permettono al medico di osservare le pareti intestinali su un monitor.
PERCHE’ VIENE RICHIESTA?
La colonscopia viene richiesta per diverse ragioni, sia diagnostiche che terapeutiche:
Motivazioni diagnostiche:
- – Screening del tumore del colon-retto: La colonscopia è l’esame più accurato per rilevare precocemente il tumore del colon-retto, la seconda causa di morte per cancro in Italia. Si raccomanda di sottoporsi a una colonscopia di screening a partire dai 50 anni, o anche prima se si hanno fattori di rischio specifici (familiarità, storia personale di polipi o tumori, malattie infiammatorie intestinali).
- – Indagare sintomi intestinali: La colonscopia può essere richiesta in presenza di sintomi come sangue nelle feci, diarrea cronica, stipsi persistente, dolore addominale, perdita di peso inspiegabile o anemia.
- – Valutare altre condizioni: La colonscopia può essere utilizzata per diagnosticare malattie infiammatorie intestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn), diverticoli, polipi non cancerosi e altre patologie del colon-retto.
- – Controllo dopo polipectomia: Se sono stati rimossi polipi durante una precedente colonscopia, il medico può richiedere controlli periodici per verificare l’eventuale presenza di nuovi polipi.
Motivazioni terapeutiche:
- – Rimozione di polipi: Durante la colonscopia, il medico può rimuovere i polipi individuati, prevenendo così il loro sviluppo in tumori maligni.
- – Biopsia: Prelievo di piccoli campioni di tessuto per l’analisi al microscopio, utile per diagnosticare malattie infiammatorie o tumori.
- – Trattamento di sanguinamento: Il medico può intervenire per fermare un sanguinamento intestinale durante la colonscopia.
- – Dilatazione di stenosi: In caso di restringimenti del colon, il medico può utilizzare strumenti specifici per dilatarli durante la colonscopia.
In sintesi, la colonscopia è un esame fondamentale per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie del colon-retto. Se il tuo medico ti ha consigliato di sottoporti a una colonscopia, è importante seguire le sue indicazioni e prepararsi adeguatamente all’esame.
QUANDO E’ CONTROINDICATA?
La colonscopia, pur essendo un esame fondamentale per la diagnosi e la prevenzione del tumore del colon-retto, presenta alcune controindicazioni, ovvero situazioni in cui l’esecuzione dell’esame potrebbe comportare rischi maggiori rispetto ai benefici attesi.
Controindicazioni assolute:
- – Perforazione intestinale: Se si sospetta o si è verificata una perforazione dell’intestino, la colonscopia è assolutamente controindicata, poiché l’inserimento del colonscopio potrebbe peggiorare la situazione.
- – Colite fulminante: In caso di infiammazione grave e acuta del colon, la colonscopia può aumentare il rischio di perforazione.
- – Infarto intestinale: Se l’intestino non riceve abbastanza sangue, la colonscopia può causare ulteriori danni.
- – Grave instabilità cardiopolmonare: In pazienti con gravi problemi cardiaci o respiratori, la sedazione necessaria per la colonscopia potrebbe essere pericolosa.
Controindicazioni relative:
- – Diverticolite acuta: Infiammazione di un diverticolo, la colonscopia può essere rimandata fino a quando l’infiammazione non si è risolta.
- – Gravidanza avanzata: La colonscopia può essere eseguita in gravidanza, ma solo se strettamente necessario e con particolari precauzioni.
- – Recente intervento chirurgico addominale: In alcuni casi, la colonscopia può essere rimandata dopo un intervento chirurgico addominale per consentire la guarigione dei tessuti.
- – Disturbi della coagulazione: In pazienti con problemi di coagulazione del sangue, la colonscopia può aumentare il rischio di sanguinamento.
- – Infezione in corso: In caso di infezione attiva, la colonscopia può essere rimandata per evitare la diffusione dell’infezione.
Valutazione del rischio-beneficio:
In presenza di controindicazioni relative, il medico valuterà attentamente il rapporto rischio-beneficio della colonscopia, considerando la gravità della condizione del paziente, l’urgenza della diagnosi e le possibili alternative diagnostiche. In alcuni casi, potrebbe essere necessario modificare la procedura o adottare precauzioni aggiuntive per ridurre i rischi.
COME SI SVOLGE E QUANTO DURA?
Ecco come si svolge e la sua durata:
Preparazione:
Nei giorni precedenti l’esame, è necessario seguire una dieta specifica a basso contenuto di fibre e assumere lassativi per pulire l’intestino. Il giorno prima dell’esame, si può consumare solo liquidi chiari.
Durante l’esame:
- Sedazione: Il paziente viene solitamente sedato per ridurre il disagio. La sedazione può essere leggera (cosciente) o profonda (incosciente).
- Posizionamento: Il paziente viene fatto sdraiare sul fianco sinistro con le ginocchia piegate verso il petto.
- Inserimento del colonscopio: Il medico inserisce delicatamente il colonscopio attraverso l’ano e lo fa avanzare lentamente lungo il colon.
- Visualizzazione e procedure: Il medico osserva le immagini sul monitor e può eseguire eventuali procedure terapeutiche, come la rimozione di polipi o biopsie.
- Rimozione del colonscopio: Una volta completata l’esplorazione, il colonscopio viene rimosso lentamente.
Durata:
La durata della colonscopia può variare a seconda di diversi fattori, tra cui:
- – Estensione dell’esame: Una colonscopia completa (pancolonscopia) può durare dai 20 ai 40 minuti. Una rettosigmoidoscopia, che esplora solo la parte finale del colon, può durare circa 10-20 minuti.
- – Presenza di polipi o altre lesioni: Se il medico deve rimuovere polipi o eseguire biopsie, l’esame può durare più a lungo.
- – Esperienza del medico: Un medico esperto può eseguire l’esame più rapidamente.
In conclusione:
La colonscopia è un esame sicuro ed efficace per la diagnosi e il trattamento delle malattie del colon-retto. La sua durata varia a seconda di diversi fattori, ma in media si aggira tra i 20 e i 40 minuti per una colonscopia completa.
PROVOCA FASTIDIO?
La colonscopia può provocare un certo fastidio, ma l’esperienza varia da persona a persona. Ecco alcuni fattori che influenzano il livello di fastidio:
Preparazione:
La preparazione intestinale, che richiede l’assunzione di lassativi e una dieta liquida, può causare crampi addominali, gonfiore e diarrea. Tuttavia, esistono diverse opzioni di preparazione, e il medico può consigliare quella più adatta alle esigenze individuali.
Sedazione:
La maggior parte delle colonscopie viene eseguita con sedazione cosciente, che aiuta a rilassare il paziente e a ridurre il dolore e il fastidio. In alcuni casi, può essere utilizzata una sedazione più profonda, ma questo dipende dalla situazione clinica del paziente e dalle preferenze del medico.
Durante l’esame:
- Pressione e gonfiore: L’inserimento del colonscopio e l’insufflazione di aria possono causare una sensazione di pressione e gonfiore addominale.
- Crampi: Alcune persone possono avvertire crampi simili a quelli mestruali durante l’esame.
- Dolore: Il dolore è generalmente lieve e ben tollerato grazie alla sedazione. Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto in presenza di aderenze o infiammazione, il dolore può essere più intenso.
Dopo l’esame:
- Gonfiore e gas: L’aria introdotta durante l’esame può causare gonfiore e gas intestinali, che di solito si risolvono spontaneamente entro poche ore.
- Crampi: Alcune persone possono avvertire crampi addominali lievi dopo l’esame.
- Sanguinamento: In rari casi, la colonscopia può causare un leggero sanguinamento, soprattutto se sono stati rimossi polipi o eseguite biopsie.
Come ridurre il fastidio:
- Parlare con il medico: Discutere eventuali preoccupazioni o paure con il medico prima dell’esame.
- Sedazione: Optare per la sedazione cosciente o profonda, a seconda delle proprie preferenze e della situazione clinica.
- Tecniche di rilassamento: Respirare profondamente e rilassare i muscoli durante l’esame può aiutare a ridurre il fastidio.
- Comunicare con il medico: Informare il medico se si avverte dolore o fastidio durante l’esame.
COME CI SI PREPARA? La preparazione per la colonscopia è fondamentale per garantire la buona riuscita dell’esame. Un intestino pulito permette al medico di visualizzare chiaramente le pareti del colon e del retto, facilitando l’individuazione di eventuali anomalie. La preparazione si articola in due fasi principali: Nei giorni precedenti l’esame (di solito 3-4 giorni), è necessario seguire una dieta a basso residuo, eliminando o riducendo al minimo gli alimenti ricchi di fibre, come: Si possono invece consumare: È importante bere abbondantemente acqua e altri liquidi chiari (tè, camomilla, tisane) per favorire l’idratazione e la pulizia dell’intestino. Il giorno prima dell’esame, si inizia la pulizia intestinale vera e propria, che consiste nell’assunzione di una soluzione lassativa (PEG) in grandi quantità. Questa soluzione provoca diarrea e svuota completamente l’intestino. Esistono diverse preparazioni lassative, e il medico indicherà quella più adatta al singolo caso. Altre indicazioni: Consigli utili:
COSA FARE DOPO? Dopo aver eseguito una colonscopia, è importante seguire alcune indicazioni per garantire un recupero tranquillo e senza complicazioni: Recupero immediato: Nei giorni successivi: