LO PSICHIATRA
Lo psichiatra è un medico specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi mentali.
Questi disturbi possono includere una vasta gamma di condizioni, come depressione, ansia, schizofrenia, disturbo bipolare, disturbi alimentari, disturbi di personalità e dipendenze.
QUALI SONO LE PATOLOGIE CHE CURA?
1. Disturbi dell’umore
- Depressione Maggiore: Caratterizzata da profonda tristezza, perdita di interesse o piacere nelle attività, disturbi del sonno, cambiamenti nell’appetito, difficoltà di concentrazione e pensieri di morte o suicidio.
- Disturbo Bipolare: Comporta cambiamenti estremi dell’umore, con episodi di mania (euforia, irritabilità, grandiosità) alternati a episodi di depressione.
- Disturbo Distimico: Una forma cronica di depressione, meno grave ma più persistente della depressione maggiore.
- Ciclotimia: Una forma più lieve di disturbo bipolare, con oscillazioni dell’umore meno intense.
2. Disturbi d’ansia
- Disturbo d’Ansia Generalizzato: Ansia e preoccupazione eccessive e persistenti per una vasta gamma di eventi o attività.
- Disturbo di Panico: Attacchi di panico ricorrenti e improvvisi, caratterizzati da intensa paura, palpitazioni, sudorazione, tremori e sensazione di soffocamento.
- Fobie: Paure intense e irrazionali di oggetti o situazioni specifiche (es. animali, altezze, spazi chiusi).
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo: Pensieri ossessivi ricorrenti e comportamenti compulsivi ripetitivi, finalizzati a ridurre l’ansia.
- Disturbo Post-Traumatico da Stress: Sviluppato dopo un evento traumatico, caratterizzato da flashback, incubi, evitamento degli stimoli correlati al trauma e ipervigilanza.
3. Disturbi psicotici
- Schizofrenia: Disturbo cronico che altera la percezione della realtà, con deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato e comportamento bizzarro.
- Disturbo Schizoaffettivo: Combinazione di sintomi psicotici e disturbi dell’umore.
- Disturbo Delirante: Presenza di deliri persistenti, ma senza altri sintomi tipici della schizofrenia.
4. Disturbi di personalità
- Disturbo Borderline di Personalità: Instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé e nell’umore, con impulsività e comportamenti autolesionistici.
- Disturbo Antisociale di Personalità: Disprezzo per i diritti degli altri, mancanza di rimorso e comportamenti manipolatori.
- Disturbo Narcisistico di Personalità: Grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia.
5. Disturbi del comportamento alimentare
- Anoressia Nervosa: Restrizione alimentare, intensa paura di ingrassare e distorsione dell’immagine corporea.
- Bulimia Nervosa: Episodi di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori inappropriati (vomito autoindotto, uso di lassativi).
- Disturbo da Alimentazione Incontrollata: Episodi di abbuffate senza comportamenti compensatori.
6. Disturbi da uso di sostanze
- Dipendenza da alcol, droghe o farmaci: Uso compulsivo di sostanze nonostante le conseguenze negative.
- Abuso di sostanze: Uso di sostanze che causa problemi significativi nella vita della persona.
7. Disturbi del sonno
- Insonnia: Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno.
- Apnea ostruttiva del sonno: Pause respiratorie durante il sonno.
- Sindrome delle gambe senza riposo: Sensazione di disagio alle gambe e bisogno irrefrenabile di muoverle.
- Narcolessia: Eccessiva sonnolenza diurna e attacchi di sonno improvvisi.
8. Disturbi neurocognitivi
- Demenza: Declino delle funzioni cognitive, come memoria, linguaggio e ragionamento.
- Delirium: Disturbo acuto della coscienza e della cognizione.
9. Disturbi dell’età evolutiva
- Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD): Difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività.
- Disturbo dello Spettro Autistico: Difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione e comportamenti ripetitivi.
- Disturbi d’ansia e dell’umore in età evolutiva.
QUALI SONO GLI ESAMI CHE SOLITAMENTE CHIEDE?
1. Valutazione Psichiatrica:
- Colloquio clinico: È lo strumento principale. Lo psichiatra indaga la storia del paziente (anamnesi), i sintomi attuali, la storia familiare, l’ambiente sociale e altri fattori rilevanti.
- Esame obiettivo psichiatrico: Valutazione dello stato mentale del paziente, inclusi aspetto, comportamento, umore, affettività, pensiero (forma e contenuto), percezione, cognizione e insight.
- Scale di valutazione: Strumenti standardizzati per quantificare la gravità dei sintomi, come la scala di Hamilton per la depressione (HAM-D), la scala di Young per l’ansia (Y-BOCS) o la Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) per la schizofrenia.
2. Esami di Laboratorio:
- Esami del sangue:
- Emocromo completo: per escludere anemie, infezioni o altre condizioni mediche.
- Elettroliti: sodio, potassio, calcio, magnesio, per identificare squilibri che possono influenzare la funzione cerebrale.
- Funzionalità epatica e renale: per valutare la funzionalità di fegato e reni, importanti per il metabolismo dei farmaci.
- Ormoni tiroidei (TSH, FT3, FT4): alterazioni della tiroide possono causare sintomi psichiatrici.
- Vitamina B12 e folati: carenze possono causare sintomi neurologici e psichiatrici.
- Sierologia per infezioni: come HIV, sifilide, epatite, che possono causare sintomi psichiatrici.
- Markers infiammatori: come la PCR, per escludere processi infiammatori.
- Esami delle urine: per rilevare infezioni, abuso di sostanze o altre condizioni mediche.
- Test di funzionalità neuroendocrina: come il test di soppressione con desametasone per la diagnosi di sindrome di Cushing.
3. Neuroimaging:
- Tomografia computerizzata (TC): per visualizzare la struttura del cervello e identificare eventuali anomalie, come tumori, ictus o traumi.
- Risonanza magnetica (RM): fornisce immagini più dettagliate del cervello e può rilevare anomalie più sottili.
- Tomografia a emissione di positroni (PET): misura l’attività metabolica del cervello e può essere utile nella diagnosi di alcune condizioni, come la demenza.
- Elettroencefalogramma (EEG): registra l’attività elettrica del cervello e può essere utile nella diagnosi di epilessia o altre condizioni neurologiche.
4. Test Genetici:
- In alcuni casi, possono essere richiesti test genetici per identificare mutazioni genetiche associate a disturbi psichiatrici.
5. Test Neuropsicologici:
- Valutano le funzioni cognitive, come memoria, attenzione, linguaggio e funzioni esecutive. Possono essere utili per la diagnosi di disturbi cognitivi, come la demenza, o per valutare l’impatto di una condizione psichiatrica sul funzionamento cognitivo.
6. Esami per categorie specifiche di disturbi:
- Disturbi dell’umore:
- Test di soppressione con desametasone (DST) per la diagnosi di depressione melanconica.
- Disturbi d’ansia:
- Test di provocazione per indurre sintomi d’ansia in un ambiente controllato (ad esempio, test di iperventilazione).
- Disturbi psicotici:
- Esami per escludere cause mediche di psicosi, come l’abuso di sostanze o malattie neurologiche.
- Disturbi da uso di sostanze:
- Screening tossicologici su urine o sangue per rilevare la presenza di sostanze.
QUALI SONO LE TERAPIE CHE SOLITAMENTE PRESCRIVE?
1. Terapie farmacologiche:
-
Antidepressivi:
- Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): fluoxetina, sertralina, paroxetina, citalopram, escitalopram.
- Efficaci per la depressione, l’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo da stress post-traumatico.
- Effetti collaterali comuni: nausea, insonnia, disfunzioni sessuali.
- Inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI): venlafaxina, duloxetina, desvenlafaxina.
- Indicati per la depressione, l’ansia, il dolore neuropatico e la fibromialgia.
- Effetti collaterali simili agli SSRI, con possibile aumento della pressione sanguigna.
- Antidepressivi triciclici (TCA): amitriptilina, imipramina, nortriptilina.
- Utilizzati per la depressione grave, il dolore neuropatico e l’enuresi notturna.
- Effetti collaterali più pronunciati rispetto agli SSRI e SNRI: sedazione, secchezza delle fauci, stitichezza, visione offuscata.
- Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO): fenelzina, tranilcipromina.
- Prescritti raramente per la depressione resistente ad altri trattamenti, a causa di interazioni farmacologiche e alimentari potenzialmente gravi.
- Altri antidepressivi: bupropione, mirtazapina, trazodone, agomelatina.
- Meccanismi d’azione e profili di effetti collaterali variabili.
- Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): fluoxetina, sertralina, paroxetina, citalopram, escitalopram.
-
Ansiolitici:
- Benzodiazepine: alprazolam, lorazepam, diazepam, clonazepam.
- Efficaci per l’ansia acuta e gli attacchi di panico, ma con potenziale di dipendenza e tolleranza.
- Effetti collaterali: sedazione, sonnolenza, compromissione della coordinazione motoria.
- Non benzodiazepine: buspirone, idrossizina.
- Alternative alle benzodiazepine con minor rischio di dipendenza, ma con un’efficacia generalmente inferiore.
- Benzodiazepine: alprazolam, lorazepam, diazepam, clonazepam.
-
Stabilizzatori dell’umore:
- Litio:
- Trattamento di prima linea per il disturbo bipolare, previene sia gli episodi maniacali che quelli depressivi.
- Richiede un attento monitoraggio dei livelli ematici per evitare tossicità.
- Anticonvulsivanti: valproato, lamotrigina, carbamazepina.
- Utilizzati come stabilizzatori dell’umore nel disturbo bipolare, alcuni sono efficaci anche per la nevralgia del trigemino e l’epilessia.
- Effetti collaterali variabili a seconda del farmaco.
- Litio:
-
Antipsicotici:
- Tipici: aloperidolo, clorpromazina.
- Efficaci per i sintomi positivi della schizofrenia (deliri, allucinazioni), ma con un rischio elevato di effetti collaterali extrapiramidali (tremori, rigidità muscolare).
- Atipici: risperidone, olanzapina, quetiapina, clozapina, aripiprazolo.
- Trattamento di prima linea per la schizofrenia e altri disturbi psicotici, con un minor rischio di effetti collaterali extrapiramidali.
- Possono causare aumento di peso, alterazioni metaboliche e sedazione.
- Tipici: aloperidolo, clorpromazina.
-
Ipnotici:
- Benzodiazepine: temazepam, lormetazepam, flunitrazepam.
- Utilizzate per l’insonnia a breve termine, ma con rischio di dipendenza e tolleranza.
- Non benzodiazepine: zolpidem, zopiclone, eszopiclone.
- Alternative alle benzodiazepine con un minor rischio di dipendenza.
- Melatonina:
- Ormone naturale che regola il ciclo sonno-veglia, utile per l’insonnia e i disturbi del ritmo circadiano.
- Benzodiazepine: temazepam, lormetazepam, flunitrazepam.
-
Farmaci per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD):
- Stimolanti: metilfenidato, anfetamina.
- Aumentano i livelli di dopamina e noradrenalina nel cervello, migliorando l’attenzione e riducendo l’iperattività e l’impulsività.
- Possono causare insonnia, perdita di appetito e aumento della pressione sanguigna.
- Non stimolanti: atomoxetina, guanfacina, clonidina.
- Alternative agli stimolanti con un meccanismo d’azione diverso e un minor rischio di abuso.
- Stimolanti: metilfenidato, anfetamina.
2. Psicoterapia:
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC):
- Identifica e modifica pensieri e comportamenti disfunzionali.
- Efficace per una vasta gamma di disturbi, tra cui depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari e disturbo da stress post-traumatico.
- Terapia psicodinamica:
- Esplora le esperienze passate e i conflitti inconsci per comprendere i sintomi attuali.
- Terapia interpersonale:
- Si concentra sulle relazioni interpersonali e sui problemi di comunicazione.
- Terapia di gruppo:
- Offre supporto e condivisione con altre persone che affrontano problemi simili.
- Terapia familiare:
- Coinvolge i membri della famiglia per migliorare la comunicazione e le dinamiche relazionali.
3. Altre terapie:
- Terapia elettroconvulsivante (TEC):
- Induce convulsioni controllate per trattare la depressione grave e resistente ad altri trattamenti.
- Stimolazione magnetica transcranica (TMS):
- Stimola specifiche aree del cervello con impulsi magnetici per trattare la depressione.
- Fototerapia:
- Espone il paziente a luce intensa per trattare il disturbo affettivo stagionale.
- Tecniche di rilassamento e gestione dello stress:
- Meditazione, yoga, mindfulness, training autogeno.
QUANDO BISOGNA CONSULTARLO?
1. Cambiamenti significativi nell’umore e nel comportamento:
- Umore depresso persistente: Tristezza profonda, perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane, disturbi del sonno o dell’appetito, difficoltà di concentrazione, pensieri di morte o suicidio.
- Episodi maniacali: Euforia eccessiva, irritabilità, aumento dell’energia, diminuito bisogno di sonno, pensieri accelerati, comportamenti impulsivi e rischiosi.
- Ansia intensa e ingestibile: Attacchi di panico, fobie, preoccupazione costante e eccessiva, disturbo ossessivo-compulsivo.
- Cambiamenti improvvisi e inspiegabili nel comportamento: Aggressività, isolamento sociale, paranoia, allucinazioni o deliri.
2. Difficoltà nel funzionamento quotidiano:
- Problemi sul lavoro o a scuola: Difficoltà di concentrazione, calo del rendimento, assenteismo.
- Problemi nelle relazioni interpersonali: Conflitti frequenti, isolamento sociale, difficoltà a mantenere relazioni stabili.
- Difficoltà nella cura di sé: Trascuratezza nell’igiene personale, alimentazione inadeguata, difficoltà a prendersi cura della propria salute.
3. Eventi traumatici o stressanti:
- Lutto o perdita significativa: Morte di una persona cara, separazione, perdita del lavoro.
- Abuso o violenza: Fisica, emotiva o sessuale.
- Incidenti o malattie gravi: Incidenti stradali, malattie croniche, diagnosi di una malattia terminale.
4. Presenza di sintomi fisici inspiegabili:
- Dolore cronico: Mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari senza una causa fisica evidente.
- Disturbi del sonno: Insonnia, incubi, sonnambulismo, apnee notturne.
- Disturbi gastrointestinali: Nausea, vomito, diarrea, stitichezza senza una causa organica.
5. Abuso di sostanze:
- Dipendenza da alcol o droghe: Difficoltà a controllare il consumo, astinenza, problemi di salute correlati.
- Abuso di farmaci: Assunzione di farmaci in dosi eccessive o per scopi diversi da quelli prescritti.
6. Pensieri di autolesionismo o suicidio:
- Pensieri ricorrenti di morte o suicidio.
- Comportamenti autolesionistici: Tagliarsi, bruciarsi, sbattere la testa.
- Tentativi di suicidio.
GLOSSARIO E STRUMENTAZIONE IN PSICHIATRIA
A
- Abulia: Mancanza di volontà o iniziativa.
- Affettività: Gamma di emozioni e sentimenti che una persona sperimenta.
- Agorafobia: Ansia o paura di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o in cui potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un attacco di panico o sintomi tipo panico.
- Allucinazione: Percezione sensoriale che si verifica in assenza di uno stimolo esterno reale. Può coinvolgere qualsiasi senso (vista, udito, olfatto, gusto, tatto).
- Alogia: Povertà di linguaggio, spesso associata a disturbi psicotici.
- Amnesia: Perdita di memoria.
- Anedonia: Incapacità di provare piacere.
- Ansia: Stato emotivo caratterizzato da apprensione, preoccupazione e tensione.
- Apatia: Mancanza di interesse o entusiasmo.
- Apparecchi per la stimolazione magnetica transcranica (TMS): Un dispositivo che utilizza impulsi magnetici per stimolare specifiche aree del cervello. Viene utilizzato per trattare la depressione, il disturbo ossessivo-compulsivo e altre condizioni psichiatriche.
- Apparecchi per la terapia elettroconvulsivante (ECT): Un dispositivo che induce convulsioni controllate nel cervello per trattare la depressione grave, la mania e la catatonia.
- Autismo: Disturbo dello sviluppo neurologico caratterizzato da difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione e da comportamenti ripetitivi.
B
- Bilancia per la misurazione del peso corporeo: Utilizzata per monitorare il peso dei pazienti, in particolare quelli che assumono farmaci che possono causare aumento o perdita di peso.
- Bipolarismo: Disturbo dell’umore caratterizzato da episodi di mania (euforia, irritabilità, grandiosità) e depressione.
- Blocco del pensiero: Interruzione improvvisa del flusso del pensiero.
C
- Catatonia: Stato di immobilità o eccitazione motoria estrema, spesso associato a schizofrenia.
- Ciclotimia: Disturbo dell’umore caratterizzato da oscillazioni dell’umore meno gravi rispetto al disturbo bipolare.
- Comorbilità: Presenza simultanea di due o più disturbi in un individuo.
- Compulsione: Comportamento ripetitivo o atto mentale che una persona si sente obbligata a compiere per ridurre l’ansia.
- Confabulazione: Creazione di falsi ricordi, spesso associata a disturbi neurologici.
- Conversione: Trasformazione di un conflitto psicologico in sintomi fisici.
- Delirio: Credenza falsa e irremovibile, nonostante prove contrarie.
- Demenza: Declino delle funzioni cognitive, inclusa la memoria, il linguaggio e il ragionamento.
- Depersonalizzazione: Sensazione di distacco da se stessi o dal proprio corpo.
- Depressione: Disturbo dell’umore caratterizzato da tristezza, perdita di interesse, affaticamento e altri sintomi.
- Derealizzazione: Sensazione che l’ambiente circostante sia irreale o distorto.
- Disforia: Stato di malessere generale, irritabilità e insoddisfazione.
- Dissociazione: Distacco dalla realtà, dalla propria identità o dai propri ricordi.
- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): Disturbo neuroevolutivo caratterizzato da disattenzione, iperattività e impulsività.
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD): Disturbo d’ansia che può svilupparsi dopo l’esposizione a un evento traumatico.
- Disturbo di panico: Disturbo d’ansia caratterizzato da attacchi di panico ricorrenti e improvvisi.
- Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): Disturbo d’ansia caratterizzato da ossessioni (pensieri intrusivi e ricorrenti) e compulsioni (comportamenti ripetitivi).
- Disturbo schizoaffettivo: Disturbo che combina sintomi di schizofrenia e disturbo dell’umore.
E
- Ecocinesia: Imitazione involontaria dei movimenti di un’altra persona.
- Ecolalia: Ripetizione involontaria delle parole di un’altra persona.
- Egodistonico: In conflitto con i propri valori o desideri.
- Egosintonico: In armonia con i propri valori o desideri.
- Elettrocardiografo (ECG): Un dispositivo che registra l’attività elettrica del cuore. Viene utilizzato per monitorare la salute cardiaca dei pazienti, in particolare quelli che assumono farmaci che possono influire sul cuore.
- Elettroconvulsivante (ECT): Terapia che induce convulsioni attraverso l’applicazione di corrente elettrica al cervello, utilizzata per trattare la depressione grave e altri disturbi mentali.
- Elettroencefalografo (EEG): Un dispositivo che registra l’attività elettrica del cervello. Viene utilizzato per diagnosticare e monitorare le condizioni neurologiche, come l’epilessia, e può essere utilizzato anche nella ricerca psichiatrica.
- Episodio maniacale: Periodo di umore elevato, espansivo o irritabile, accompagnato da un aumento di energia e attività.
F
- Fobia: Paura intensa e irrazionale di un oggetto o situazione specifica.
- Fuga delle idee: Flusso di pensieri rapido e disorganizzato.
G
- Grandiosità: Senso esagerato della propria importanza o capacità.
I
- Illusione: Percezione errata di uno stimolo sensoriale reale.
- Insight: Consapevolezza della propria condizione mentale.
- Insonnia: Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno.
L
- Labilità emotiva: Rapidi e improvvisi cambiamenti di umore.
- Lettino per esami: Utilizzato per esaminare i pazienti e per somministrare alcuni trattamenti, come la TMS o l’ECT.
- Logorrea: Flusso eccessivo di parole.
M
- Mania: Stato di umore elevato, espansivo o irritabile, accompagnato da un aumento di energia e attività.
- Melancolia: Forma grave di depressione caratterizzata da profonda tristezza, disperazione e rallentamento psicomotorio.
- Monitor per la pressione arteriosa: Utilizzato per monitorare la pressione sanguigna dei pazienti, in particolare quelli che assumono farmaci che possono influire sulla pressione sanguigna.
N
- Nevrosi: Termine generico per un disturbo mentale che non implica una perdita di contatto con la realtà.
O
- Obsessione: Pensiero intrusivo e ricorrente che causa ansia.
- Oftalmoscopio: Uno strumento utilizzato per esaminare l’interno dell’occhio, compresa la retina e il nervo ottico. Può essere utilizzato per rilevare problemi oculari che possono essere causati da condizioni psichiatriche o da farmaci.
- Ossessivo-compulsivo: Caratterizzato da ossessioni e compulsioni.
- Otoscopio: Uno strumento utilizzato per esaminare l’interno dell’orecchio, compreso il timpano e il condotto uditivo. Può essere utilizzato per rilevare problemi all’udito che possono essere causati da condizioni psichiatriche o da farmaci.
P
- Paranoia: Disturbo delirante caratterizzato da sospettosità e sfiducia negli altri.
- Polisonnigrafo: Un dispositivo che registra l’attività cerebrale, l’attività muscolare, la respirazione, la frequenza cardiaca e altri parametri fisiologici durante il sonno. Viene utilizzato per diagnosticare i disturbi del sonno, che possono essere associati a condizioni psichiatriche.
- Psicosi: Perdita di contatto con la realtà, caratterizzata da deliri, allucinazioni e pensiero disorganizzato.
- Psicoterapia: Trattamento dei disturbi mentali attraverso il dialogo e la relazione terapeutica.
S
- Schizofrenia: Disturbo mentale grave caratterizzato da deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato e altri sintomi.
- Sintomo negativo: Riduzione o assenza di funzioni o comportamenti normali, come l’affettività appiattita o l’alogia.
- Sintomo positivo: Presenza di comportamenti o esperienze anomale, come deliri o allucinazioni.
- Stress: Risposta fisiologica e psicologica a eventi o situazioni percepite come minacciose o impegnative.
T
- Tic: Movimento o vocalizzazione improvviso, rapido, ricorrente e non ritmico.
- Trattamento sanitario obbligatorio (TSO): Ricovero coatto in ospedale psichiatrico per persone che rappresentano un pericolo per sé o per gli altri.