IL GASTROENTEROLOGO


Il gastroenterologo è un medico specializzato nella diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie che colpiscono l’apparato digerente.

1. Esofago
  • Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE): Risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, causando bruciore di stomaco, rigurgito acido e dolore toracico.
  • Esofagite: Infiammazione della mucosa esofagea, spesso causata da MRGE, ma anche da infezioni, farmaci o lesioni.
  • Acalasia: Disturbo della motilità esofagea che impedisce il passaggio del cibo nello stomaco, causando difficoltà di deglutizione, dolore toracico e rigurgito.
  • Ernia iatale: Protrusione di una parte dello stomaco attraverso il diaframma nell’esofago, causando sintomi simili alla MRGE.
  • Varici esofagee: Dilatazione delle vene nell’esofago, spesso causate da cirrosi epatica, che possono sanguinare gravemente.
  • Tumore dell’esofago: Crescita anomala di cellule nella mucosa esofagea, causando difficoltà di deglutizione, perdita di peso e dolore.
2. Stomaco
  • Gastrite: Infiammazione della mucosa gastrica, causata da infezioni (Helicobacter pylori), farmaci, alcol o stress, con sintomi come dolore, nausea e vomito.
  • Ulcera peptica: Lesione della mucosa dello stomaco o del duodeno, causata da Helicobacter pylori o farmaci, con sintomi come dolore, bruciore e sanguinamento.
  • Dispepsia: Insieme di sintomi come dolore, bruciore, gonfiore e nausea, spesso legati a disturbi funzionali dello stomaco.
  • Gastroparesi: Rallentamento dello svuotamento gastrico, causato da diabete, disturbi neurologici o farmaci, con sintomi come nausea, vomito e sazietà precoce.
  • Tumore dello stomaco: Crescita anomala di cellule nella mucosa gastrica, con sintomi spesso tardivi come perdita di peso, dolore e sanguinamento.
3. Intestino tenue
  • Celiachia: Malattia autoimmune scatenata dall’ingestione di glutine, con danno alla mucosa intestinale e sintomi come diarrea, malassorbimento e anemia.
  • Morbo di Crohn: Malattia infiammatoria cronica che può colpire tutto il tratto digerente, con sintomi come dolore addominale, diarrea, perdita di peso e fistole.
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): Disturbo funzionale dell’intestino con sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza, senza alterazioni organiche.
  • Malassorbimento: Incapacità di assorbire correttamente i nutrienti a livello intestinale, causato da diverse patologie, con sintomi come diarrea, perdita di peso e carenze nutrizionali.
  • Diverticolosi: Presenza di piccole sacche (diverticoli) nella parete intestinale, che possono infiammarsi (diverticolite) causando dolore, febbre e complicanze.
4. Intestino crasso (colon e retto)
  • Colite ulcerosa: Malattia infiammatoria cronica che colpisce il colon, con sintomi come diarrea con sangue, dolore addominale e perdita di peso.
  • Stitichezza: Difficoltà nell’evacuazione delle feci, causata da diversi fattori, con sintomi come sforzo, dolore e feci dure.
  • Diarrea: Aumento della frequenza e della fluidità delle feci, causata da infezioni, intolleranze o altre patologie, con rischio di disidratazione.
  • Emorroidi: Dilatazione delle vene nell’ano e nel retto, causando dolore, prurito e sanguinamento.
  • Ragadi anali: Piccole lacerazioni della mucosa anale, causando dolore e sanguinamento durante la defecazione.
  • Polipi del colon: Escrescenze benigne nella mucosa del colon, che possono evolvere in tumore.
  • Tumore del colon-retto: Crescita anomala di cellule nella mucosa del colon o del retto, con sintomi spesso tardivi come sanguinamento, cambiamento delle abitudini intestinali e perdita di peso.
5. Fegato
  • Epatite: Infiammazione del fegato, causata da virus, alcol, farmaci o malattie autoimmuni, con sintomi come ittero, affaticamento e dolore addominale.
  • Cirrosi epatica: Danno cronico al fegato con formazione di tessuto cicatriziale, causato da alcol, epatite o altre patologie, con complicanze gravi come ascite e encefalopatia epatica.
  • Steatosi epatica (fegato grasso): Accumulo di grasso nel fegato, spesso legato a obesità e diabete, che può evolvere in steatoepatite e cirrosi.
  • Tumore del fegato: Crescita anomala di cellule nel fegato, spesso associato a cirrosi, con sintomi tardivi come dolore, perdita di peso e ittero.
6. Vie biliari e pancreas
  • Calcoli biliari: Formazione di calcoli nella cistifellea o nelle vie biliari, causando dolore, ittero e complicanze come colecistite e pancreatite.
  • Colecistite: Infiammazione della cistifellea, spesso causata da calcoli, con sintomi come dolore intenso, febbre e nausea.
  • Pancreatite: Infiammazione del pancreas, causata da calcoli, alcol o altre patologie, con sintomi come dolore addominale intenso, nausea e vomito.
  • Tumore del pancreas: Crescita anomala di cellule nel pancreas, con sintomi spesso tardivi come dolore, ittero e perdita di peso.
7. Disturbi funzionali gastrointestinali
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): Come menzionato sopra.
  • Dispepsia funzionale: Dolore o fastidio nella parte superiore dell’addome senza una causa organica evidente.
  • Stipsi funzionale: Stitichezza cronica senza una causa organica evidente.
  • Gonfiore funzionale: Sensazione di gonfiore addominale senza una causa organica evidente.
1. Esami di Laboratorio
  • Esami del sangue:
    • Emocromo completo: per valutare la presenza di anemia, infezioni o infiammazioni.
    • Test di funzionalità epatica: per valutare la salute del fegato (transaminasi, bilirubina, albumina, ecc.).
    • Test di funzionalità pancreatica: per valutare la salute del pancreas (amilasi, lipasi).
    • Markers tumorali: per la diagnosi precoce di alcuni tumori del tratto gastrointestinale (CEA, CA 19-9).
    • Test per la celiachia: per individuare la presenza di anticorpi specifici.
    • Test per le intolleranze alimentari: per identificare reazioni avverse a specifici alimenti (lattosio, glutine, ecc.).
    • Elettroliti: per valutare l’equilibrio idro-elettrolitico.
  • Esame delle feci:
    • Coprocoltura: per identificare la presenza di batteri patogeni.
    • Ricerca del sangue occulto: per individuare la presenza di sangue non visibile ad occhio nudo.
    • Esame parassitologico: per la ricerca di parassiti intestinali.
    • Calprotectina fecale: marker di infiammazione intestinale.
2. Esami Strumentali
  • Endoscopia digestiva:
    • Gastroscopia: per visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno.
    • Colonscopia: per visualizzare l’intero colon.
    • Rettosigmoidoscopia: per visualizzare il retto e il sigma.
    • Enteroscopia: per visualizzare l’intestino tenue.
    • Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP): per visualizzare le vie biliari e pancreatiche.
  • Esami radiologici:
    • Radiografia dell’addome: per visualizzare la struttura degli organi addominali.
    • Clisma opaco: per visualizzare il colon mediante l’utilizzo di un mezzo di contrasto.
    • Tomografia computerizzata (TC): per ottenere immagini dettagliate degli organi interni.
    • Risonanza magnetica (RM): per ottenere immagini dettagliate degli organi interni, particolarmente utile per lo studio del fegato e del pancreas.
  • Ecografia:
    • Ecografia addominale: per visualizzare gli organi addominali.
    • Ecoendoscopia: per visualizzare gli organi interni con maggiore dettaglio rispetto all’ecografia tradizionale.
3. Test di Funzionalità
  • Manometria esofagea: per valutare la motilità dell’esofago.
  • pH-metria esofagea: per misurare l’acidità nell’esofago.
  • Breath test: per la diagnosi di infezioni batteriche (Helicobacter pylori) o intolleranze alimentari (lattosio, fruttosio).
4. Biopsie
  • Durante le procedure endoscopiche possono essere prelevati piccoli campioni di tessuto (biopsie) per essere analizzati al microscopio.
5.Fattori che influenzano la scelta degli esami:
  • Sintomi del paziente
  • Età del paziente
  • Storia clinica del paziente
  • Familiarità per malattie gastrointestinali
  • Esami precedenti

1. Terapie farmacologiche:
  • Inibitori di pompa protonica (PPI): Omeprazolo, Lansoprazolo, Esomeprazolo, Pantoprazolo, Rabeprazolo. Riducono la produzione di acido gastrico, utili per reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera peptica.
  • Antagonisti dei recettori H2: Ranitidina, Famotidina, Cimetidina. Bloccano l’azione dell’istamina sulle cellule dello stomaco, riducendo la secrezione acida. Utili in caso di reflusso gastroesofageo, ulcera peptica.
  • Antiacidi: Idrossido di alluminio, Idrossido di magnesio, Carbonato di calcio. Neutralizzano l’acido gastrico, offrendo sollievo rapido dai sintomi di bruciore di stomaco.
  • Procinetici: Metoclopramide, Domperidone. Accelerano lo svuotamento gastrico e favoriscono la motilità intestinale. Utili in caso di nausea, vomito, gastroparesi.
  • Antispastici: Scopolamina butilbromuro, Mebeverina. Rilassano la muscolatura liscia dell’apparato digerente, alleviando i crampi addominali e il dolore associato alla sindrome dell’intestino irritabile.
  • Antidiarroici: Loperamide. Riducono la motilità intestinale, rallentando il transito e diminuendo la frequenza delle evacuazioni.
  • Lassativi: Psyllium, Macrogol, Lattulosio, Bisacodile. Aumentano la massa fecale o stimolano la peristalsi intestinale, favorendo l’evacuazione. Utili in caso di stitichezza.
  • Antibiotici: Claritromicina, Amoxicillina, Metronidazolo. Utili per eradicare l’Helicobacter pylori, un batterio che può causare gastrite e ulcera peptica.
  • Immunosoppressori: Azatioprina, 6-Mercaptopurina, Metotrexato. Utili nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa per ridurre l’infiammazione.
  • Farmaci biologici: Infliximab, Adalimumab. Utili nelle MICI moderate-severe, bloccando specifiche molecole coinvolte nel processo infiammatorio.
  • Acido ursodesossicolico: Utilizzato per sciogliere i calcoli biliari di colesterolo e in alcune malattie epatiche.
2. Terapie dietetiche:
  • Dieta per la sindrome dell’intestino irritabile: Eliminazione di alimenti che possono scatenare i sintomi, come lattosio, glutine, FODMAPs.
  • Dieta per la celiachia: Eliminazione completa del glutine dalla dieta.
  • Dieta per il reflusso gastroesofageo: Evitare cibi grassi, piccanti, cioccolato, caffè, alcolici.
  • Dieta per la stitichezza: Aumento dell’apporto di fibre, liquidi, frutta e verdura.
3. Terapie endoscopiche:
  • Gastroscopia: Per visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Può essere utilizzata per diagnosticare gastrite, ulcera peptica, reflusso gastroesofageo, tumori.
  • Colonscopia: Per visualizzare l’intero colon. Utilizzata per diagnosticare polipi, tumori, malattie infiammatorie croniche intestinali.
  • ERCP (colangiopancreatografia retrograda endoscopica): Per visualizzare le vie biliari e pancreatiche. Utilizzata per diagnosticare e trattare calcoli biliari, stenosi, tumori.
4. Altre terapie:
  • Consigli sullo stile di vita: Gestione dello stress, attività fisica regolare, abbandono del fumo.
  • Psicoterapia: Utile per affrontare l’ansia e la depressione che spesso si associano ai disturbi gastrointestinali.

È consigliabile consultare un gastroenterologo quando si manifestano sintomi persistenti o ricorrenti a carico dell’apparato digerente. Ecco un elenco di quando è necessario consultare uno specialista in gastroenterologia:

1.Sintomi:
  • Dolore addominale: Dolore persistente o ricorrente in qualsiasi parte dell’addome, inclusi crampi, bruciore o fitte.
  • Reflusso gastroesofageo: Sensazione di bruciore di stomaco, rigurgito acido, difficoltà a deglutire.
  • Nausea e vomito: Nausea persistente, vomito frequente o con sangue.
  • Alterazioni dell’alvo: Diarrea cronica o stitichezza, feci nere o con sangue, cambiamento nelle abitudini intestinali.
  • Gonfiore e meteorismo: Sensazione di gonfiore addominale, eccessiva produzione di gas intestinali.
  • Perdita di peso inspiegabile: Dimagrimento significativo senza una causa apparente.
  • Sanguinamento gastrointestinale: Presenza di sangue nelle feci o nel vomito.
2.Condizioni mediche:
  • Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI): Morbo di Crohn e colite ulcerosa.
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): Disturbo funzionale dell’intestino che causa dolore addominale, gonfiore e alterazioni dell’alvo.
  • Celiachia: Intolleranza al glutine che provoca danni all’intestino tenue.
  • Malattie del fegato: Epatite, cirrosi, steatosi epatica.
  • Malattie del pancreas: Pancreatite, tumori del pancreas.
  • Calcoli biliari: Formazione di calcoli nella cistifellea.
  • Diverticolite: Infiammazione o infezione dei diverticoli, piccole sacche che si formano nell’intestino.
  • Polipi intestinali: Escrescenze anomale nel rivestimento dell’intestino.
  • Tumori gastrointestinali: Tumori dell’esofago, stomaco, intestino, colon-retto, fegato e pancreas.
3.Altri motivi:
  • Familiarità per malattie gastrointestinali: Presenza di casi di malattie gastrointestinali in famiglia.
  • Anomalie negli esami del sangue o delle feci: Risultati alterati in esami di laboratorio che suggeriscono problemi gastrointestinali.
  • Età: Screening per il cancro del colon-retto a partire dai 50 anni.
  • Stile di vita: Abuso di alcol, fumo, dieta scorretta, stress.

A

  • Acalasia: Disturbo della motilità esofagea caratterizzato dall’incapacità dello sfintere esofageo inferiore di rilassarsi e da un’assenza di peristalsi esofagea. Ciò causa difficoltà nella deglutizione e rigurgito di cibo non digerito.
  • Acidità di stomaco: Sensazione di bruciore al petto causata dal reflusso di acido gastrico nell’esofago.
  • Adenocarcinoma: Tumore maligno che origina dalle cellule ghiandolari, come quelle che rivestono lo stomaco o l’intestino.
  • Adenoma: Tumore benigno che origina dalle cellule ghiandolari. Gli adenomi possono essere precursori di adenocarcinomi.
  • Aerofagia: Deglutizione eccessiva di aria, che può causare gonfiore e flatulenza.
  • Anastomosi: Connessione chirurgica tra due strutture tubulari, come l’intestino.
  • Angiodisplasia: Anomalia dei vasi sanguigni nel tratto gastrointestinale, che può causare sanguinamento.
  • Anoressia: Perdita di appetito.
  • Appendicite: Infiammazione dell’appendice, una piccola sacca attaccata all’intestino crasso.
  • Ascite: Accumulo di liquido nella cavità addominale.

B

  • Biopsia: Prelievo di un piccolo campione di tessuto per l’esame al microscopio.
  • Borborigmi: Rumori intestinali causati dal movimento di gas e liquidi nell’intestino.

C

  • Calcolo biliare: Piccola massa solida che si forma nella cistifellea, composta da colesterolo, bilirubina e sali di calcio.
  • Celiachia: Malattia autoimmune scatenata dall’ingestione di glutine, una proteina presente in grano, orzo e segale.
  • Cirrosi: Malattia cronica del fegato caratterizzata dalla sostituzione del tessuto epatico sano con tessuto cicatriziale.
  • Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE): Una procedura che utilizza un endoscopio (un tubo sottile e flessibile con una telecamera collegata) e raggi X per visualizzare i dotti biliari e pancreatici. Viene utilizzata per diagnosticare e trattare problemi come calcoli biliari, stenosi e tumori.
  • Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP): Procedura che combina l’endoscopia e la radiografia per visualizzare i dotti biliari e pancreatici.
  • Colecistite: Infiammazione della cistifellea.
  • Colite: Infiammazione del colon.
  • Colonscopia: Esame endoscopico del colon.

D

  • Diarrea: Aumento della frequenza e della fluidità delle feci.
  • Disfagia: Difficoltà nella deglutizione.
  • Diverticolite: Infiammazione o infezione di uno o più diverticoli, piccole sacche che si formano nella parete dell’intestino.
  • Diverticolosi: Presenza di diverticoli nell’intestino.
  • Duodenite: Infiammazione del duodeno, la prima parte dell’intestino tenue.

E

  • Ecografia endoscopica (EUS): Una procedura che utilizza un endoscopio con una sonda ecografica incorporata per creare immagini degli organi digestivi e delle strutture circostanti. Viene utilizzata per diagnosticare e stadiare tumori, valutare cisti e masse e guidare biopsie.
  • Ematemesi: Vomito di sangue.
  • Endoscopia digestiva alta: Una procedura che utilizza un endoscopio per visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Viene utilizzata per diagnosticare e trattare problemi come ulcere, gastrite, esofagite e tumori.
  • Endoscopia digestiva bassa (colonscopia): Una procedura che utilizza un endoscopio per visualizzare il colon e il retto. Viene utilizzata per diagnosticare e trattare problemi come polipi, cancro del colon-retto, malattia infiammatoria intestinale e diverticolite.
  • Endoscopia: Procedura che utilizza un tubo flessibile con una telecamera per visualizzare l’interno del tratto gastrointestinale.
  • Enterite: Infiammazione dell’intestino tenue.
  • Enteroscopia: Una procedura che utilizza un endoscopio più lungo per visualizzare l’intestino tenue. Viene utilizzata per diagnosticare e trattare problemi come sanguinamento, malattia di Crohn e tumori.
  • Epatite: Infiammazione del fegato.
  • Ernia iatale: Protrusione di una parte dello stomaco attraverso il diaframma nell’esofago.
  • Esofagite: Infiammazione dell’esofago.
  • Esofagogastroduodenoscopia (EGDS): Un altro termine per endoscopia digestiva alta.

F

  • Fecaloma: Massa solida di feci che si accumula nel retto.
  • Fistola: Connessione anomala tra due organi o tra un organo e la superficie del corpo.
  • Flatulenza: Eccessiva produzione di gas nell’intestino.

G

  • Gastrite: Infiammazione dello stomaco.
  • Gastroenterite: Infiammazione dello stomaco e dell’intestino.
  • Gastroscopia: Esame endoscopico dello stomaco.
  • Gastroscopia: Un altro termine per endoscopia digestiva alta.
  • GERD (malattia da reflusso gastroesofageo): Reflusso cronico di acido gastrico nell’esofago.

H

  • Helicobacter pylori: Batterio che può infettare lo stomaco e causare gastrite e ulcere.

I

  • Ileo: Ostruzione dell’intestino tenue.
  • Incontinenza fecale: Incapacità di controllare l’evacuazione delle feci.
  • Ittero: Colorazione giallastra della pelle e degli occhi causata dall’accumulo di bilirubina nel sangue.

L

  • Laparoscopia: Procedura chirurgica minimamente invasiva che utilizza piccole incisioni e una telecamera per visualizzare l’interno dell’addome.

M

  • Malassorbimento: Incapacità di assorbire correttamente i nutrienti dal cibo.
  • Manometria esofagea: Un test che misura la pressione e la coordinazione muscolare nell’esofago. Viene utilizzato per diagnosticare problemi di deglutizione e reflusso gastroesofageo.
  • Melena: Feci nere e catramose a causa della presenza di sangue digerito.
  • Morbo di Crohn: Malattia infiammatoria cronica che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale.

N

  • Nausea: Sensazione di malessere allo stomaco che può precedere il vomito.

O

  • Occlusione intestinale: Blocco del passaggio del contenuto intestinale.

P

  • Pancreatite: Infiammazione del pancreas.
  • pHmetria esofagea: Un test che misura l’acidità nell’esofago. Viene utilizzato per diagnosticare la malattia da reflusso gastroesofageo.
  • Polipectomia: Una procedura per rimuovere polipi dal colon o dal retto durante una colonscopia.
  • Polipi: Escrescenze anomale di tessuto che si sviluppano sulla mucosa del tratto gastrointestinale.
  • Proctite: Infiammazione del retto.

R

  • Rettocolite ulcerosa: Malattia infiammatoria cronica che colpisce il colon e il retto.
  • Rigurgito: Risalita di cibo non digerito dall’esofago o dallo stomaco.

S

  • Sigmoidoscopia: Una procedura che utilizza un endoscopio più corto per visualizzare il retto e la parte inferiore del colon. Viene utilizzata per diagnosticare e trattare problemi come emorroidi, ragadi anali e polipi.
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): Disturbo funzionale dell’intestino caratterizzato da dolore addominale, gonfiore, diarrea e/o stitichezza.
  • Stitichezza: Difficoltà nell’evacuazione delle feci.

U

  • Ulcera: Lesione della mucosa del tratto gastrointestinale.

V

  • Varici esofagee: Vene dilatate nell’esofago che possono sanguinare.
  • Vomito: Espulsione forzata del contenuto dello stomaco attraverso la bocca.